Nabiullina: le sanzioni stanno colpendo l’economia russa

La governatrice della Banca centrale russa Elvira Nabiullina, durante un discorso alla Duma, conferma che le sanzioni imposte dall’Occidente a Mosca stanno creando dei problemi alla Russia.

“Hanno colpito in un primo momento il mercato finanziario anche se ora avranno un impatto più forte sull’economia” confessa l’economista. Anche se per Vladimir Putin il blitzkrieg economico contro il Cremlino non ha funzionato, sul lungo termine sembra stia creando non poche difficoltà alla Federazione. Dopo una prima importante svalutazione il rublo, grazie all’azione decisa della Banca centrale russa, si è stabilizzato, senza però nascondere le difficoltà di Mosca. Per questo motivo il presidente insiste per l’attuazione del decreto che prevede il pagamento del gas in rubli.

L’obiettivo a lungo termine di Mosca è quello di riunire sotto la sua ala tutti i Paesi che non aderiscono al modello occidentale. Quest’area d’interesse si estende dall’Asia, passando per Africa fino all’America Latina. Il Cremlino darebbe in questo caso l’esclusiva al rublo per il pagamento delle commodities, che ormai dal 1974 vengono pagate in dollari in tutto il globo. Le sanzioni occidentali sono il maggiore nemico di questo progetto, che riporterebbe sulla scena mondiale un bipolarismo che non si attestava dai tempi dell’Unione sovietica. Se da un lato Putin ha come punto fermo della sua propaganda la stabilizzazione del rublo (pagata a caro prezzo dalla Banca russa) e il “ritorno di fiamma” che stanno avendo le sanzioni sull’economia dei paesi sanzionanti, Nabiullina ha una visione più realista delle cose. Secondo la governatrice della Banca centrale “il periodo in cui l’economia possa vivere sulle scorte è limitato”. Inoltre, l’autonomia della Russia sotto sanzioni è di circa tre mesi. Nabiullina poi dichiara che non “proverà ad abbassare l’inflazione a ogni costo perché questo limiterebbe l’adattamento dell’economia” alla nuova situazione. Anche se il presidente Putin sposta l’attenzione verso i problemi che le sanzioni stanno portando ai paesi occidentali, l’intervento della governatrice resta. E dopo 55 giorni di conflitto, nei quali la Russia non è evidentemente riuscita a combattere una guerra lampo, non è difficile che venga inteso come un elemento di opposizione.

Aggiornato il 19 aprile 2022 alle ore 15:57