La pace in Ucraina: una proposta pragmatica

La guerra in Ucraina sta provocando un impazzimento collettivo. Il linguaggio utilizzato dai capi di Stato e di Governo dei Paesi appartenenti al Patto Atlantico non ha precedenti. La risposta, altrettanto dura della Federazione Russa, allontana la possibilità di arrivare a un onorevole compromesso diplomatico, che faccia cessare la guerra in Ucraina. La diplomazia ha ormai ceduto il passo ai muscoli, che in guerra significano carri armati, cannoni, bombe e missili che provocano devastazioni di ogni genere e morti, civili e militari.

Alla follia collettiva stanno attivamente partecipando i media nazionali e internazionali, utilizzando la retorica dell’eroismo, del patriottismo e della identità nazionale. A mio avviso, una vera e propria aberrazione. L’informazione, all’unisono, esalta l’eroismo di Volodymyr Zelensky e dei cittadini ucraini. Perfino sul battaglione Azov chiudono gli occhi. Il male assoluto è la Russia di Vladimir Putin! In questo momento è l’unico autarca e dittatore che esista nel mondo.

I tentativi di negoziazione, se si esclude l’iniziativa di Naftali Bennett premier d’Israele e unica democrazia del Medio Oriente, sono stati demandati a Paesi come la Turchia di Recep Tayyip Erdogan (che è un campione di democrazia) o alla Cina di Xi Jinping, anch’egli un “sincero democratico”. L’Europa è stata marginalizzata, non ha alcuna voce in capitolo e segue, pedissequamente, le decisioni prese alla Casa Bianca. L’unico che opportunamente ha mantenuto un filo di negoziato è il presidente francese Emmanuel Macron. L’Europa “unita”, nel suo insieme, è una potenza economica che può competere sia con gli Usa che con la Cina. La verità è che abbiamo in Europa una classe dirigente mediocre, suddita degli Stati Uniti. Inoltre, prende “decisioni” che la danneggiano a vantaggio di Usa, Cina e India.

L’“Unione europea” avrebbe l’occasione per riprendersi il ruolo che gli compete. Potrebbe essere l’artefice della pace in Ucraina. Ha un asso nella manica che potrebbe utilizzare: la proposta alle due parti in conflitto di adesione all’Unione europea. Nei tempi e con le modalità previste dalle norme comunitarie. Non è una provocazione ma puro e concreto pragmatismo, che dovrebbe essere la bussola di chi fa diplomazia e “mastica” la politica estera.

La Russia, dopo Pratica di Mare, era entrata nel Consiglio d’Europa e nel G8, oltre che del G20. Il tempo, la pace e il benessere possono sanare le ferite. Per esempio, chi poteva immaginare, dopo la Seconda guerra mondiale, i rapporti eccellenti tra gli Usa e il Giappone devastato dalle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki o la pace in Europa con la Germania post-nazismo? Si deve, con tutti i mezzi, cessare il conflitto e recuperare anche la Federazione Russa.

Aggiornato il 31 marzo 2022 alle ore 11:14