![Nuove sanzioni contro Minsk](/media/5922899/opinionefoto_20211201152201401_54befe153113036f1444a24e06adab0e.jpg?crop=0.10497113421098365,0.16836114007646855,0.22520497516220603,0.0930222453945081&cropmode=percentage&width=370&height=272&rnd=132828513670000000)
Resta alta la tensione al confine tra Polonia e Bielorussia. Gli ambasciatori europei hanno dato vita al quinto pacchetto di sanzioni rivolto a 17 persone e 11 entità che sono legate a Minsk. In base a quanto trapelato, l’ingresso nella black list comporta il congelamento di beni oltre al divieto di viaggi nell’Unione. Intanto, nel corso di una riunione Nato, Jens Stoltenberg e Antony Blinken hanno annunciato una “risposta forte” sulla crisi al confine. Inoltre, hanno puntato il dito contro Alexander Lukashenko, premier bielorusso, il quale utilizzerebbe i migranti “vulnerabili” per destabilizzare l’Europa con “tattiche ibride”.
Divieto di accesso per Ong e giornalisti
Andrzej Duda, presidente polacco, ha sancito un disegno di legge con il quale è stato imposto lo stop nell’area di confine alle Ong e ai giornalisti. Per poter accedere bisognerà avere un permesso della Guardia di frontiera, che potrà concederlo “a sua discrezione”. Come riportato dalla stampa locale, la legge è entrata in vigore alla fine dello stato di emergenza frontaliero introdotto il 2 settembre, visto l’aumento dei migranti provenienti dalla Bielorussia. Il ministro dell’Interno, Mariusz Kaminski, ha detto che la misura è stata presa per “ragioni di sicurezza”.
La posizione del Garante dei diritti umani
Il Garante dei diritti umani della Polonia, di contro, ha contestato il provvedimento, poiché a suo avviso impedisce il diritto all’informazione e la libertà di movimento. Secondo quanto indicato da Varsavia, a partire da novembre sarebbero arrivati al confine più di 5mila migranti dalla Bielorussia.
Aggiornato il 01 dicembre 2021 alle ore 16:56