L’Uzbekistan continua a far discutere la Comunità internazionale sulle prospettive sociali, economiche e commerciali che l’attuale esecutivo promuove per lo sviluppo regionale. Da quando Shavkat Mirziyoyev è divenuto nuovo presidente (anno 2016), l’Asia centrale sembra continuare a implementare una comune visione riformista con uno sguardo attento e meticoloso nei confronti del continente europeo. Attualmente, l’Uzbekistan rappresenta un laboratorio di analisi geopolitica che merita attenzione per gli obiettivi della presidenza nel voler rendere il contesto nazionale attrattivo per gli affari internazionali, inseguendo il libero mercato e abbandonando completamente le vecchie logiche protezioniste e autoritarie eredità del blocco sovietico. Il cinque ottobre, a Tashkent, si è svolto un importante forum di approfondimento dal tema “Uzbekistan: cinque anni di riforme”, organizzato dall’Uzbekistan development strategies center (Dsc).
Numerosi i relatori di eccezione che hanno partecipato ai lavori, tra i quali ricordiamo Tanzila Narbaeva, presidente del Senato uzbeko, Djamshid Kuchkarov, vice primo ministro della Repubblica dell’Uzbekistan, Abdulaziz Kamilov, ministro degli Affari esteri della Repubblica e autorevoli esperti e professori, tra i quali Mehmet Seyfettin Erol, presidente del Centro per gli studi politici della Turchia (Ankasam). Con l’emergenza sanitaria globale, l’Uzbekistan ha rivisto e rafforzato il modello di transizione economica inseguendo con maggior forza un’economia aperta e di mercato, rimarcando cinque principi geopolitici tipici dei sistemi occidentali: l’indipendenza economica dalle scelte della politica, l’azione dello Stato come soggetto riformatore, l’affermazione dei principi dello Stato di diritto, l’assistenza sociale e sanitaria per le classi più disagiate e l’affermazione di piani scolatici e di istruzione secondo modelli non demagogici e aperti alle sfide della nostra attualità.
La finanzia internazionale sta premiando i piani di privatizzazione dell’Uzbekistan che riscontra una crescita economica e delle imprese private locali. I negoziati economici e diplomatici vengono intrapresi con l’obiettivo di rafforzare le capacità commerciali del Paese e generare nuove opportunità di business per la Comunità imprenditoriale internazionale. Negli ultimi mesi è stato siglato anche un importante accordo con l’Unione Europea per l’ingresso doganale di circa 6.000 prodotti dell’Uzbekistan. Sul piano infrastrutturale e della intermodalità vi sono progetti estremamente ambiziosi anche se molto dipenderà dalle scelte future e dagli avvenimenti che caratterizzeranno la vita politica ed economica dell’Afghanistan. A tal riguardo, l’Uzbekistan sta lavorando intensamente per preservare la pace e la stabilità nella regione, sostenendo la creazione di corridoi stradali e ferrovieri con il sud e fino ai porti del Pakistan. Tale visione permetterà di espandere i flussi commerciali sia in Asia meridionale che con il resto del mondo, rilanciando ulteriormente la manifattura, l’economia e i prodotti dell’Uzbekistan.
Inoltre, con l’obiettivo di formare un nuovo quadro dirigente e istruire le nuove generazioni, il Paese ha lanciato un programma per incoraggiare gli uzbeki che hanno studiato all’estero a ritornare in Patria, con posizioni lavorative dirigenziali. Durante i lavori, l’attenzione è stata dedicata anche allo sviluppo dei programmi per l’istruzione nazionale che ha registrato significati miglioramenti nel corso del 2017. Altro aspetto della “gestione pubblica” ampiamente trattato e positivamente salutato è quello relativo alle politiche abitative, con la costruzione di nuove case e complessi abitatiti, per sostenere le famiglie e lo sviluppo dello Stato.
L’Amministrazione politica ed economica del Paese sta sposando le norme internazionali del commercio e della diplomazia e i numerosi nuovi e giovani dirigenti sembrano voler continuare a rafforzare l’agenda geopolitica intrapresa dalla presidenza Mirziyoyev. I pilastri diplomatici ed economici sviscerati durante i lavori del forum “Uzbekistan: cinque anni di riforme”, seguono il recente incontro tra il presidente Shavkat Mirziyoyev con il presidente del Turkmenistan, Gurbanguly Berdimuhamedow. In occasione di tale incontro, i rappresentanti economici dei due Paesi hanno ricordato che negli ultimi quattro anni, il commercio tra le due realtà ha superato i 400 milioni di dollari, mentre dall’inizio dell’anno, il fatturato commerciale è aumentato di un ulteriore 25 per cento. Durante l’incontro istituzionale sono stati analizzati anche i dati positivi della sedicesima riunione della Commissione intergovernativa sulla cooperazione bilaterale tra i due paesi e del Forum economico uzbeko-turkmeno, rilanciando ulteriormente l’importanza di rafforzare i rapporti commerciali reciprocamente vantaggiosi.
Aggiornato il 06 ottobre 2021 alle ore 10:22