Usa, i dem evitano lo shutdown ma si spaccano sulle infrastrutture

Il Congresso statunitense trova l’accordo bipartisan sullo shutdown. Democratici e repubblicani votano insieme per evitare la paralisi dei servizi federali. Nell’ultimo giorno dell’anno fiscale è stato trovata un’intesa lo stallo dei servizi. Ma i democratici divisi hanno rinviato il voto sul disegno di legge infrastrutturale da 1,2 trilioni di dollari per trasformare le reti di trasporto americane e l’accesso a Internet, uno dei piani prioritari dell’agenda del presidente Joe Biden, dopo non essere riusciti a ottenere abbastanza sostegno dai propri legislatori. “Si avvisano i membri che non sono previsti ulteriori voti alla Camera stasera”, ha dichiarato in una nota l’ufficio del leader della maggioranza alla Camera Steny Hoyer.

Con l’approvazione del finanziamento a breve termine, che al Senato richiedeva 60 voti ed è stato approvato con 65 favorevoli e 35 contrari, il Congresso ha evitato che venissero bloccati i servizi federali, lo shutdown, per mancanza della copertura finanziaria, il cui termine scade alla mezzanotte di oggi. Con il via libera del Senato e con quello successivo della Camera – dove il disegno di legge è passato con 254 voti contro 175 – il Congresso garantirà i servizi governativi fino al 3 dicembre. L’accordo decisivo era stato raggiunto mercoledì notte tra repubblicani e democratici.

Biden deve firmare la legge prima della mezzanotte, per evitare che scatti lo shutdown. Il testo prevede anche 28,6 miliardi di dollari di aiuti legati ai disastri ambientali e 6,3 miliardi di sostegno agli evacuati afghani. All’inizio i democratici avevano cercato di aggiungere alla legge la sospensione del tetto del debito ma i repubblicani si erano rifiutati di votarlo. In più due senatori democratici, i moderati Joe Manchin e Krysten Sinema, considerati la ‘spina nel fianco’ del partito, spesso allineati con i repubblicani, avevano espresso dubbi su una serie di punti.

Aggiornato il 01 ottobre 2021 alle ore 12:06