
Secondo Franco Gabrielli la caduta di Kabul in mano ai talebani aumenta il rischio di nuovi attacchi all’Occidente. Lo sostiene il sottosegretario con delega alla Sicurezza al Corriere della Sera. “La sconfitta di un esercito addestrato e spalleggiato dagli occidentali da parte di bande giudicate poco più che raccogliticce – spiega Gabrielli – può innescare un effetto emulazione, per veicolare il messaggio che si può non solo resistere ma anche punire una civiltà considerata nemica”. Secondo l’ex capo della Polizia il pericolo non è mai cessato. “La minaccia è immanente e il rischio che diventi imminente in una situazione come quella attuale aumenta”, afferma. Vi sono anche altri rischi che derivano dai dissidi interni alla galassia jihadista. “L’antagonismo fra Isis-Khorasan, che contrasta i talebani, e Al Qaeda che invece li appoggia, può tradursi in nuove azioni di forza che possono manifestarsi non solo su quel territorio”, spiega il sottosegretario. Quale soluzione di fronte a un quadro così complesso? “Allargare il più possibile il novero dei soggetti da mettere intorno allo stesso tavolo”, risponde Gabrielli. Anche se, ammette, “è complicato perché ci sono interessi diversi e talvolta contrapposti”.
Intanto, il Tagikistan comunica che in Afghanistan sosterrà solo un governo inclusivo che coinvolga tutti i gruppi etnici, un governo in cui i tagiki afghani avranno il loro giusto posto. Lo ha detto il ministro degli Esteri del Tagikistan Sirojiddin Muhriddin al summit online sull’Afghanistan. “La comunità internazionale non è stata in grado per ben vent’anni di ristabilire l’ordine in Afghanistan e ha lasciato “un’eredità” di decine di migliaia di terroristi in questo paese, diventato un terreno fertile per il caos. Cosa dovrebbe fare il Tagikistan, che ha un confine lungo e vulnerabile con questo paese, in questa situazione?”, si legge sul sito web del ministero degli Esteri tagiko. Nel suo discorso, il ministro ha anche toccato i continui combattimenti nel Panshir: “I talebani – ha detto – hanno usato gli aerei nei loro attacchi nel Panshir con l’aiuto di paesi terzi, uccidendo un gran numero di tagiki. In questo contesto, chiedo alla comunità internazionale di influenzare i talebani e di aiutare a trovare una soluzione politica alla crisi in corso”, ha detto il ministro, citato da Interfax.
Aggiornato il 09 settembre 2021 alle ore 14:02