Se l’Occidente si sveglierà tardi, i cino-talebani saranno già entrati

Molti anni sono trascorsi dal tempo in cui viaggiai da Roma a Caracas e successivamente in Messico, Guatemala e Stati Uniti per un Congresso di Sociologia. Credo di non sbagliare: fu in quella occasione che ebbi vicino di posto, in uno dei tanti voli, l’ambasciatore dell’Afghanistan a Roma, che ambasciatore non continuava a esserlo, giacché, penso di rammentare a proposito, i sovietici avevano conquistato quel Paese e dimesso i rappresentanti.

Signore magro, asciutto, ben vestito, cortese, mi inorridiva il suo stuzzicadenti tenuto in uno scatolino d’argento. Parlavamo, poi tenne una conferenza sull’invasione sovietica. Era stato invitato dal preside della Facoltà di Statistica, il quale, con altri docenti, si schierava per la libertà degli afghani (il figlio fu un noto terrorista, incarcerato, morì precocemente, inutile fare i nomi). Gli afghani sono tutt’altro che un popolo selvaggio, contadino, arretrato. O più precisamente: è esistita in Afghanistan una rilevante presenza di persone colte, evolute, ed è proprio per impedire questa possibilità che vi è la reazione dei talebani, specie contro l’emancipazione delle donne. Se vogliamo comprendere quel che accade nelle società musulmane, bisogna fare attenzione alla condizione femminile. Ogni tentativo di emancipazione delle donne suscita opposizione veemente negli uomini i quali, spesso, hanno come unico potere il dominio sulle donne. Lo Scià Mohammad Reza Pahlavi fu annientato in Persia da movimenti antifemminili, le donne persiane sono brillanti, lo stesso in Arabia Saudita, lo stesso in Afghanistan.

La legge coranica è tremenda nei confronti delle donne, dalla lapidazione alla morte per fame, se adultere. L’uomo ha diritto a quattro mogli legittime, è in uso il matrimonio deciso dai genitori, l’infibulazione, il ripudio da parte dell’uomo. La donna sterile è disprezzatissima, il matrimonio è un acquisto da parte maschile. Ovviamente bisogna distinguere i vari Paesi, e non tutte le usanze si trovano nel Corano. I movimenti integralisti hanno proseliti anche perché riaffermano il dominio dell’uomo sulla donna.

Il mio editore Salvatore Dino era amico dello Scià Reza Pahlavi, e convinse il filosofo Ugo Spirito a scrivere un testo, La rivoluzione dell’Iran, che definiva un progetto di economia mista, Stato/privati e di parità donne/uomo, distribuito a milioni di copie in Iran. Fu tra le cause della opposizione degli integralisti. Quando lo Scià detronizzato morì, la consorte, dopo la infertile ripudiata Soraya, Farah Diba venne a Roma. Io, Franz Maria D’Asaro e Dino la accompagnammo, come pure la sorella dello Scià. Non entro in merito alla ipotizzata tirannia del sistema politico iraniano, certo quello successivo ed attuale degli integralisti è assolutamente illiberale. La deposta sovrana e la principessa erano di cultura occidentale, anzi: erano persiane, eredi di una delle più raffinate civiltà preislamiche, basti dire che Zarathustra, il profeta persiano, VI secolo avanti Cristo, fonda la religione razionale, il libero arbitrio, la scelta tra bene e male e anticipa nettamente il Cattolicesimo.

Ciò detto, disonora il modo in cui viene abbandonata la popolazione afghana sotto i colpi dei maschilisti musulmani. Ancora a luglio il generale nord-amaricano McKenzie dichiarava che gli Stati Uniti contrastavano con i bombardieri i talebani! Non riesco a comprendere. Se vi furono patti tra americani e talebani per un ritiro ordinato, sarebbe ancora più che disonorevole. Credere a patti con i talebani costituirebbe una imprevidenza memorabile.

Ormai la Cina scorrazza, fa del mondo il suo banchetto, e chi dovrebbe contrastarla, gli Stati Uniti, si predispongono per una guerra mondiale, sembrerebbe, ma non per una politica mondiale. Stanno perdendo tutte le battaglie. La Russia avanza, l’Europa è paralizzata dagli Stati Uniti e da se stessa. Occorre che l’Europa si dia una propria politica anche militare, oltre ai vincoli con gli Stati Uniti. Gli Usa di recente hanno avuto un presidente che ha permesso alla Cina di dilagare (Barack Obama); un presidente antieuropeo ma se non altro anticinese (Donald Trump); un presidente che ha difficoltà ad esistere (Joe Biden). Faccia anche da sé l’Europa e cerchi di ritrovare la Federazione Russa. L’associazione Cino-Russa ci polverizzerà. Stanno dilagando in Oriente, in Medioriente, nel Mediterraneo, in Africa. E persino in Europa.

Gli afghani resisteranno, i talebani non avranno giornate facilitate. Vi sarà un terrorismo interno. Il figlio dell’eroico patriota Massoud ha preso il comando di una zona del Paese che i talebani non hanno mai conquistato e che Massoud difese a sua perpetua gloria. Ora avremo profughi, e devono essere ospitati. Ma soprattutto occorre aiutare la guerriglia afghana. E tutti i verbosi difensori della parità di genere, uomo/donna, si esprimano, battaglino. La vergogna afghana disonora l’Occidente democratico-liberale. Ma che vogliamo, che scopi abbiamo, ci vogliamo rovinare? Chi? I cinesi? O qualcuno più oscuro? Ipotesi: se cinesi e russi fossero logorati da una guerriglia afghana, sarebbe un bel tranello!

Ma all’incredibile non vi è limite. Corrono voci di immani depositi di preziosi minerali nel sottosuolo afghano, tra cui il litio, utilissimo per le tecnologie belliche. E gli Stati Uniti se ne fuggono! E i minerali e il litio in pugno cinese, e russo! Incomprensibile. Come è incomprensibile lasciare ai talebani il commercio dell’oppio di cui l’Afghanistan è produttore estremo. Che dobbiamo assistere a esecuzioni gettate allo sguardo dell’umanità senza reagire, tutto ciò degraderebbe noi. Occorre una reazione militare, i talebani non devono stabilizzarsi. Meno che mai i cino-talebani. Dobbiamo ritrovare contatti con la Federazione Russa. Non costringere la Russia a vincolarsi alla Cina.

Gli Stati Uniti vivono un periodo problematico anche verso l’Europa. I fuorusciti afghani piomberanno in Europa. Occorre prenderci in mano, e agire come europei, non come europei soggetti agli Stati Uniti. Gli Stati Uniti sono fondamentali per noi. Ma l’Europa è ancor più fondamentale, per se stessa, specie quando gli amici errano. I giovani invece di drogarsi per noia e desolazione virale, diventata un mortorio, imparino anche l’arte della guerra.

Si tratta di difendere un popolo, la libertà, la dignità. Gli afghani ci obbligano a riavere degli ideali. E oggi l’ideale è annientare i talebani. Come per le generazioni passate fu combattere il nazismo e il comunismo. I giovani riconquistino il valore della libertà, non si fermino a ereditare la libertà! La vicenda afghana è storia, non cronaca.

Aggiornato il 25 agosto 2021 alle ore 16:16