Da tempo l’Iran è sotto la pressione dei servizi segreti israeliani; l’uccisione venerdì 26 novembre del padre del programma nucleare iraniano, Mohsen Fakhrizadeh, è l’ultimo segno. Appena due settimane fa è trapelata la notizia che ad agosto un altissimo esponete di Al–Qaeda, Abdullah Ahmed Abdullah, è stato eliminato insieme alla figlia in una strada di Teheran, l’omicidio sembra abbia come autori agenti del Mossad. Possiamo ricordare altre eliminazioni, meno pubblicizzate, di diversi ingegneri nucleari iraniani; di tutte queste “soppressioni” Teheran accusa i nemici della Repubblica islamica, cioè i servizi segreti israeliani del Mossad. Mohsen Fakhrizadeh era considerato tra i principali scienziati iraniani, artefice del programma nucleare di Teheran che, come sappiamo, è al centro delle attenzioni internazionali e obbiettivo principale della politica di “rilassamento nucleare settoriale”, voluto da Donald Trump ed altri. Infatti, Fakhrizadeh era da tempo nei radar anche dei servizi segreti israeliani, che vedevano in questo scienziato, strategicamente poco conosciuto al grande pubblico, il principale artefice anche delle attività nucleari occulte dell’Iran. Teheran ha sempre negato di tessere attività nucleari segrete e soprattutto in autonomia rispetto agli inosservati programmi nucleari planetari; infatti Mohsen Fakhrizadeh era presentato, dalle autorità iraniane, come un semplice insegnante che prestava il suo servizio presso l’Imam-Hossein University di Teheran. Inoltre, Fakhrizadeh non è mai stato esposto o messo a disposizione dei funzionari dell’Aiea, Agenzia Internazionale per l’energia atomica, nonostante che la sua presenza fosse stata spesso richiesta dall’Agenzia medesima. Che la figura dello scienziato fosse dubbia lo dimostra il fatto che già nel 2008 fu inserito in una lista di soggetti sospettati di attività contrarie alle politiche nucleari internazionali, infatti i suoi beni, presenti fuori l’Iran, furono congelati dalle autorità statunitensi.

Così venerdì pomeriggio a Teheran, nella ennesima confusione di notizie, molti media nazionali, compresa la televisione di Stato, hanno dovuto confermare che un importante scienziato coinvolto nel programma nucleare e incaricato della produzione di missili nucleari, era rimasto ferito in un attentato con una autobomba nei pressi della città di Absard situata a sessanta chilometri a nord di Teheran. Quasi immediatamente l’agenzia Fars (Fars news agency) legittimata alla divulgazione delle informazioni governative e espressione della Guardia Rivoluzionaria Islamica, chiamata Sepâh-e Pâsdârân abbreviato in Pasdaran, ha indicato che si trattava di Mohsen Fakhrizadeh. Nonostante un’immediata negazione della morte di Fakhrizadeh, da parte dell’Agenzia iraniana per l’energia atomica, nel lasso di poche ore una dichiarazione del portavoce dell’esercito iraniano ha ammesso che “purtroppo il team medico non è riuscito a salvare questo scienziato che ha ottenuto il più alto status di martire dopo anni di sforzi e lotte”. Di seguito, un rappresentante della Difesa ha affermato che Mohsen Fakhrizadeh, capo del dipartimento ricerca e innovazione del ministero, era rimasto ucciso dopo che la sua vettura era stata attaccata da diversi aggressori, che a loro volta sono stati attaccati dalle guardie del corpo dello scienziato; non è stato rivelato l’esito di questo conflitto a fuoco. Le accuse iraniane fatte al Mossad non hanno scosso le ormai abituate autorità israeliane, infatti risulta che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, non ha espresso considerazioni ufficiali sull’accaduto. Tuttavia, va ricordato che i servizi segreti israeliani o singolarmente o in collaborazione con altri servizi segreti occidentali, hanno tra il 2010 e il 2012, annichilito diversi tecnici nucleari che operavano nella produzione clandestina di armi atomiche.

Ricordo che il 12 gennaio 2010, il fisico nucleare Massoud Ali Mohammadi è stato ucciso nei pressi della propria abitazione a Teheran da una moto imbottita di esplosivo che è saltata in aria al suo passaggio; così anche il 10 gennaio 2012, l’ingegnere chimico Mostafa Ahmadi Roshan, vicedirettore per gli affari commerciali della centrale nucleare di Natanz principale sito di arricchimento dell'uranio del paese, è deceduto a seguito dell’esplosione di una bomba magnetica collocata sulla sua vettura. Sempre nel 2012, il 29 novembre, Majid Shahriari, fondatore della Iranian nuclear society e responsabile di uno dei più importanti progetti dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, è stato ucciso a Teheran con la stessa tecnica della bomba magnetica collocata sulla sua auto. Dopo l’accordo nucleare firmato nel 2015 tra Teheran e le grandi potenze mondiali, sono cessate le eliminazioni degli scienziati nucleari iraniani; tuttavia nel 2018, Donald Trump si era ritirato da questo accordo imponendo sanzioni all'Iran. Dopo quella circostanza Benjamin Netanyahu dichiarò che Fakhrizadeh era considerato il responsabile de programma nucleare segreto chiamato Amad e tale affermazione era dovuta al fatto che gli agenti del Mossad erano riusciti nell’impresa di sequestrare le chiavi degli archivi nucleari a Teheran, conservati in un luogo considerato top secret. Va notato che l’organizzazione logistica che ha portato all’eliminazione di  Mohsen Fakhrizadeh ha richiesto una raffinata programmazione, rispetto ai precedenti attentati che hanno eliminato altri esperti nucleari iraniani; questa incontenibile capacità del Mossad e collegati, di portare a termine operazioni di altissimo livello spionistico, dovrebbe creare preoccupazione ai permeabili servizi di sicurezza iraniani che restano quasi impotenti di fronte a tali “abilità”, anche se, quando capita, impiccano sospetti agenti della Cia e del Mossad.

Aggiornato il 30 novembre 2020 alle ore 10:16