Israele, al via il “governo della staffetta” Netanyahu-Gantz

La Knesset dice sì al governo Netanyahu-Gantz. Con il voto del Parlamento si conclude la più lunga crisi politica di Israele. Dopo tre elezioni in meno di un anno e innumerevoli tentativi di formare un governo, la Corte suprema ha approvato l’accordo di coalizione tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo ex rivale Benny Gantz. Sarà il “governo della staffetta”: i primi diciotto mesi l’esecutivo sarà guidato dal premier uscente, dopodiché toccherà al leader del partito centrista Blu e Bianco.

La Corte ha dato l’annuncio poco dopo che Netanyahu e Gantz avevano reso noto che il loro nuovo governo di coalizione presterà giuramento il 13 maggio, ponendo fine alla preoccupante fase d’incertezza. La Corte suprema doveva esprimersi, in base a petizioni presentate da una parte dell’opposizione e da alcune organizzazioni non governative, sulla legalità dell’accordo di governo e, soprattutto, sulla possibilità per Netanyahu di essere primo ministro nonostante sia incriminato per corruzione.

L’Alta Corte ha annunciato di aver respinto, all’unanimità degli 11 giudici, l’insieme dei ricorsi, mentre era in corso il dibattito alla Knesset, il Parlamento israeliano che, stamani, ha a sua volta votato a favore dell’accordo di coalizione. Entro stasera sempre la Knesset con tutta probabilità indicherà Netanyahu come deputato che ha una maggioranza di voti per formare il nuovo governo. Il governo “d’unità e d’urgenza” prevede che il leader del partito di centrodestra del Likud resti premier per 18 mesi, seguito poi da Gantz per un periodo equivalente. Fra i punti del programma di coalizione è prevista l’annessione di aree della Cisgiordania occupate da Israele.

 

Aggiornato il 07 maggio 2020 alle ore 14:41