Incarico a Benny Gantz. In Israele, per la prima volta dopo dieci anni, sarà un leader diverso da Benjamin Netanyahu a provare a raccogliere i 61 voti sui 120 necessari alla Knesset, il Parlamento monocamerale israeliano. Ma per l’ex capo di Stato maggiore non sarà semplice riuscire a formare una maggioranza.
“Ho deciso di dare a Benny Gantz il mandato di formare il nuovo governo. Di conseguenza avrà 28 giorni di tempo”. Con queste parole il presidente della Repubblica israeliana Reuven Rivlin ha annunciato ieri sera di avere assegnato l’incaricato formale al leader del partito Blu-Bianco. Rivlin ha ricordato che il premier uscente Benyamin Netanyahu ha rinunciato al mandato e che nelle “precedenti consultazioni 54 deputati si erano espressi a favore di Gantz”.
Con un implicito riferimento a Benyamin Netanyahu, Gantz ha affermato: “Occorre lanciare un avvertimento a chi si concentra sui propri interessi personali. Chi preferisse nuove elezioni, le terze, per migliorare le proprie condizioni personali – ha avvertito – sarebbe destinato a scomparire e ad essere spazzato via dalla scena politica”. Gantz ha comunque augurato a Netanyahu di uscire indenne dalle traversie giudiziarie, gli ha riconosciuto di essere un “patriota israeliano” e gli ha offerto di fare parte del nuovo governo di unità nazionale e liberale.
“Vi potrà entrare chiunque sia un patriota israeliano ed abbia a cuore lo Stato di Israele, ma non chi veda nel razzismo la propria ideologia, o chi veda nella violenza la propria prassi”. Da parte sua Rivlin è tornato a mettere l’accento sull’urgenza che Israele, dopo lunghi mesi di stallo politico, riesca a dotarsi di un governo stabile. Quell’obiettivo, a suo parere, è raggiungibile “se saranno superate le preclusioni reciproche. Non c’è alcuna giustificazione per nuove elezioni”.
Aggiornato il 24 ottobre 2019 alle ore 15:52