Brexit, Dublino dice “no” a Johnson

L’Irlanda è contraria alla proposta di accordo sulla Brexit inviata dal premier britannico all’Ue e anticipata dalla stampa prima del discorso del leader conservatore al congresso Tory. La ministra degli Affari europei di Dublino, Helen McEntee, parla di un’offerta ‘prendere o lasciare’ con aspetti “inaccettabili”. Pieno sostegno a Johnson arriva invece dagli unionisti nordirlandesi del Dup, oppostisi in precedenza al backstop e all’accordo raggiunto da Theresa May.

Il senso della proposta di Johnson era quello di “due confini per quattro anni”. L’Irlanda del Nord, che uscirebbe dopo la transizione a fine 2021 sia dall’Ue sia dall’unione doganale, come il resto del Regno, rimarrebbe allineata per quattro anni al mercato unico per i beni agricoli e industriali, oltre a godere nello stesso periodo di un’esenzione dal codice doganale europeo.

Secondo il Daily Telegraph, giornale vicino a Johnson, la proposta ipotizza l’istituzione di controlli doganali fra Irlanda e Irlanda del Nord non sulla linea di frontiera, ma sparsi a una distanza imprecisata. E prevede che i beni agricoli e industriali commerciati fra Paesi Ue e Irlanda del Nord vengano dichiarati al transito attraverso l’Irish Sea fra la stessa Irlanda del Nord e il resto del Regno Unito.

Johnson chiede all’Ue di non imporre all’Irlanda del Nord un codice doganale (Ucc) né le proprie regolazioni sull’Iva (Vat). Questo regime andrebbe concordato fin da subito nell’ambito dell’accordo di recesso e resterebbe in vigore per quattro anni, dopo la transizione post Brexit prevista nella vecchia intesa di divorzio raggiunta con l’ex premier Theresa May. Vale a dire, fino al 2025.

Ma Johnson incassa, grazie al suo slogan “get Brexit done”, l’ovazione dalla sala alla conclusione del congresso Tory a Manchester. “Con un accordo, ma in ogni caso il 31 ottobre”. Infine, accusa la Camera dei Comuni di aver finora “rifiutato di attuare la Brexit, rifiutato di presentare qualunque proposta costruttiva e rifiutato le elezioni, di non ascoltare gli elettori che voglio ormai guardare avanti e di aver presentato “una legge della resa” per un rinvio contro l’opzione del no deal”.

Aggiornato il 02 ottobre 2019 alle ore 16:31