Hong Kong, la rivolta degli ombrelli stroncata dalla polizia

Per i settant’anni della fondazione della Cina comunista, Pechino mostra l’arsenale bellico, all’insegna di missili balistici intercontinentali, che possono trasportare fino a dieci testate nucleari. I giovani di Hong Kong aprono gli ombrelli in segno di protesta. Così inizia lo scontro con la polizia.

Le forze dell’ordine di Hong Kong hanno colpito al torace un attivista dopo l’esplosione di spari a Hoi Pa Street, a Tsuen Wan. È quanto sostiene il South China Morning Post, secondo cui gli agenti avrebbero più volte sparato in aria colpi di avvertimento in diverse parti della città. Si registra, ad esempio, l’episodio ripreso da un video postato sui social all’incrocio tra Waterloo Road e Nathan Road, in cui alcuni agenti, per sfuggire all’assedio degli attivisti, hanno appunto sparato alcuni proiettili.

L’attivista ferito oggi dalla polizia di Hong Kong è in condizioni critiche. Il governo ha emesso “l’allerta rossa” ordinando l’evacuazione “immediata” del complesso del parlamento per motivi di sicurezza. È quanto si legge in una nota, che segue gli scontri tra manifestanti e polizia tornata ad usare i cannoni ad acqua armati con il colorante blu.

La polizia ha reso noto di aver arrestato 51 persone e sequestrato una gran quantità di “armi e materiali sospetti”. Tra ieri e oggi, gli agenti hanno effettuato una serie di perquisizioni in 48 case. L’Unione europea “continua a sottolineare che il dialogo, la moderazione e la de-escalation sono le uniche soluzioni”.

Si è conclusa a Pechino la maxi parata durata circa tre dove hanno filato, per la prima volta, anche i missili intercontinentali mobili a combustibile solido DF41, i temuti vettori balistici capaci di raggiungere il territorio Usa in meno di un’ora. Durante l’ispezione delle truppe in limousine da parte del presidente Xi Jinping, che è anche commander-in-chief, si sono visti diversi missili, tra cui i DF58, i DF31 e i DF17.

Enormi ritratti dei leader della Repubblica popolare, presenti e passati, sono apparsi nella grande parata militare a segnalare i simbolici passaggi della crescita e dell’evoluzione della Cina nei settant’anni dalla sua fondazione: il primo è stato Mao Zedong, seguito da quelli di Deng Xiaoping, Jiang Zemin e Hu Jintao. A chiudere quello dell’attuale leader, Xi Jinping, promotore della “nuova era”.

Aggiornato il 01 ottobre 2019 alle ore 17:20