Turchia-Usa, tensione per gli F-35

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan studierà la possibilità di acquistare i caccia russi Su-35, secondo una fonte militare turca.

“È ancora prematuro parlare di acquisto da parte della Turchia di caccia russi Su-35. Il nostro presidente valuterà questo importante argomento e farà anche una dichiarazione”, ha detto la fonte.

All’inizio della giornata, il Ceo della società statale russa Rostec, Sergey Chemezov, ha dichiarato che Mosca era pronta a consegnare aerei da caccia Su-35 in Turchia se quest’ultima avesse espresso tale volontà.

Mercoledì, gli Stati Uniti hanno dichiarato che l’acquisto da parte della Turchia dei sistemi di difesa aerea russi S-400 ha reso impossibile mantenere Ankara nel programma F-35. Washington ha successivamente dichiarato che lavora per sciogliere le sue relazioni con la Turchia nel programma F-35. Il ministero degli Esteri turco ha definito la mossa un passo unilaterale che potrebbe portare danni irreparabili alle relazioni bilaterali.

Mosca e Ankara hanno firmato un accordo da 2,5 miliardi di dollari per la consegna degli S-400 nel dicembre 2017. Washington ha condannato la cooperazione della Turchia con la Russia esprimendo preoccupazione per l’incompatibilità dei sistemi con le armi di difesa aerea della Nato. Il Pentagono ha poi annunciato a giugno che non addestrerà più piloti turchi per la formazione F-35, a meno che Ankara non abbandoni l’accordo con la Russia.

Quella degli Stati Uniti è una mossa a lungo minacciata e attesa dopo che Ankara aveva deciso l’acquisto del S-400 un avanzato sistema di difesa missilistica russo. La Turchia non sarà più in grado di mettere in linea i 100 F-35, che aveva deciso di acquistare, e dei quali aveva ricevuto i primi due esemplari fermi negli Usa sulla Luke AFB. Ricordiamo anche che la Turchia aveva dimostrato un interesse per 20 esemplari di F-35B per equipaggiare la Lhd Anadolu, la futura nave d’assalto anfibio della Marina militare turca. Le prime parti del sistema di difesa aerea S-400 sono state consegnate sulla base aerea militare di Murted, a nord-ovest di Ankara, siglando così l’alleanza della Turchia, paese della Nato, con la Russia, cosa che Washington aveva cercato di impedire per mesi.

“Gli Stati Uniti e altri partner F-35 sono allineati in questa decisione di sospendere la Turchia dal programma e avviare il processo per rimuovere formalmente la Turchia dal programma”, ha detto Ellen Lord, sottosegretario alla Difesa per le acquisizioni. Il ministero degli Esteri turco ha dichiarato che la decisione è stata ingiusta e potrebbe influenzare le relazioni tra i due Paesi.
“Se non saranno consegnati gli F-35, la Turchia può soddisfare i suoi bisogni da altre fonti, in attesa di produrre i suoi jet”. Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, dopo l’esclusione dal programma dei cacciabombardieri americani, deciso a seguito dell’acquisto di Ankara dei missili russi S-400. Nei giorni scorsi Mosca si era detta pronta a vendere alla Turchia anche i suoi jet Su-35.
Anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, parlando al forum annuale sulla sicurezza dell’Aspen Institute, in Colorado, ha detto di essere preoccupato per l’espulsione della Turchia dal programma F-35. Ma mentre l’S-400 non può diventare parte delle difese aeree e missilistiche condivise della Nato sia per questioni tecniche che per il rischio anche in questo settore dell’acquisizione da parte dei russi di informazioni sensibili, ha detto Stoltenberg, la Turchia ha aeromobili e radar che rimarranno parte del sistema dell’Alleanza Atlantica.

Aggiornato il 22 luglio 2019 alle ore 15:17