Israele, Netanyahu vince e va verso il quinto mandato

Benjamin Netanyahu ce l’ha fatta. Il 69enne “Bibi” otterrà il suo quinto mandato da premier, il quarto consecutivo. Sarà il leader più longevo nella storia di Israele. Persino più di David Ben Gourion, il fondatore della patria. Il Likud, il partito di Netanyahu e quello del 59enne Benny Gantz, Blu e bianco, conquistano 35 seggi ciascuno. Ma la coalizione di governo di destra del premier conta 65 seggi su 120 alla Knesset, contro i 56 attribuibili al centrosinistra di Gantz. I laburisti di Gabbai subiscono un duro colpo, conquistando solo 6 seggi. Il minimo storico. Meretz, ancora più a sinistra, ottiene quattro seggi. Per i laburisti, a lungo lo storico secondo partito di Israele, capace anche di vincere ed andare diverse volte alla guida del Paese, le elezioni del 2019 rappresentano una vera e propria débâcle.

Ieri notte, affiancato dalla moglie Sara, Netanyahu ha detto che “è stata una vittoria immensa. Non si poteva nemmeno immaginare. Il popolo di Israele mi ha confermato la fiducia”. Il testa a testa tra Netanyahu e Gantz ha appassionato gli elettori. Nel giorno delle elezioni, il premier ha usato una strategia allarmistica. Ha inviato i militanti del Likud ad andare a votare. In un video in diretta su Facebook ha annunciato con preoccupazione che “il 9 per cento per cento di elettori della destra sta rimanendo a casa. Così consegnate il Paese alla sinistra”. Addirittura, ha annunciato la convocazione di “una riunione di emergenza. Stiamo perdendo”.

Gantz, nella sua prima dichiarazione ha detto che “sembra desolante. Ma i risultati non sono ancora quelli finali. È possibile che ci siano cambiamenti elettorali e che possiamo mettere in campo alcune manovre politiche”. In seguito, ha detto che non si ritirerà dal “pubblico dovere di rappresentare oltre un milione di gente che ha chiesto qualcosa di differente”.

La prossima settimana il presidente della Repubblica Reuven Rivlin incontrerà i due leader. Ma il mandato sarà affidato, senza alcun dubbio, a “Bibi”. Il leader conservatore avrà 42 giorni per formare il nuovo governo. La coalizione di destra, guidata Netanyahu, vede insieme al Likud, il Partito religioso “Shas”, il “Giudaismo unito nella Torah”, l’Unione dei partiti uniti dell’ala destra e Israel Beytenu. Al momento non ha ancora superato la soglia elettorale del 3,25 per cento la “Nuova destra”, partito degli attuali ministri Naftali Bennett e Ayelet Shaked.

Aggiornato il 10 aprile 2019 alle ore 13:55