
Theresa May giudica positivo il dialogo con Bruxelles. La premier britannica ostenta sicurezza. Il voto in Parlamento sul suo accordo per la Brexit ci sarà non prima del 12 marzo. Lo ha detto la stessa ha detto May, sull’aereo in viaggio verso il primo summit Unione Europea-Lega araba a Sharm el-Skeikh, in Egitto.
In realtà, niente è definito perché la May è impegnata in nuovi negoziati con Bruxelles che sono ancora in corso. Intanto, tre ministri dello stesso governo della premier hanno già lanciato un appello per ritardare un’uscita “all buio” se la Camera dei Comuni dovesse bocciare l’accordo tra May e Bruxelles.
Se dovesse esserci il rinvio nel divorzio tra Regno Unito ed Unione europea, potrebbe accadere che i cittadini britannici potrebbero dover votare alle Europee di maggio. Possibilità non negata da Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea.
Frattanto, il quotidiano britannico “Guardian” sostiene che fonti dell’Ue hanno riferito che la Brexit potrebbe essere rinviata fino al 2021. Il giornale cita alti funzionari di Bruxelles, secondo cui i leader dell’Ue “sono propensi per un’estensione che possa garantire un periodo soddisfacente per risolvere i problemi in sospeso”. “Un’estensione di 21 mesi avrebbe senso in quanto coprirebbe il periodo di bilancio dell’Ue e faciliterebbe le cose”, ha aggiunto la fonte.
Aggiornato il 25 febbraio 2019 alle ore 13:45