Brexit, Juncker non fa sconti: “Non ci siamo”

Il vertice di ieri a Bruxelles sulla Brexit tra Jean-Claude Juncker e Theresa May sarebbe stato “costruttivo”. Eppure, non basta. Il presidente della Commissione europea non si ritiene “ottimista”. Nonostante si stiano “facendo tutti gli sforzi perché la Brexit sia organizzata, in modo civile, ordinato e ben pensato. Ma non ci siamo ancora. Perché al Parlamento britannico votano sempre contro qualcosa, non c’è mai una maggioranza a favore. Se ci sarà un ‘No deal’, e non lo posso escludere, ci saranno enormi conseguenze. Cerchiamo di evitare il peggio, ma non sono molto ottimista”. Sono queste le parole pronunciate oggi da Juncker durante il suo intervento al Comitato economico e sociale.

Ieri, in una dichiarazione congiunta, la premier britannica e il presidente della Commissione Ue hanno “sollecitato i negoziatori a continuare ad esplorare le opzioni per una soluzione sulla Brexit”. I due leader “rivedranno i progressi nei prossimi giorni, impegnati dai tempi stretti e dall’importanza storica di mettere l’Ue e il Regno Unito sul cammino di un’unica e profonda partnership futura. Parleranno di nuovo prima di fine mese”.

Frattanto, il leader laburista Jeremy Corbyn, all’uscita dal suo incontro col capo negoziatore dell’Ue Michel Barnier, ha detto di avere avuto “una serie di discussioni franche e informative. Il pericolo di una Brexit senza accordo è molto serio e presente”. Per quanto riguarda la possibilità di un secondo referendum sulla Brexit, Corbyn presenterà “una mozione in Parlamento, come abbiamo già fatto in precedenza. In quel caso, era stato rigettato, ma chiaramente è parte dell’agenda avanzata dal Partito laburista”.

 

 

Aggiornato il 21 febbraio 2019 alle ore 16:08