In Ucraina è stata approvata la legge marziale

Il Parlamento ucraina ha approvato un mese di legge marziale. È la risposta al sequestro da parte della Russia di tre navi della Marina militare ucraina nello stretto di Kerč’, tra il Mar d’Azov e il Mar Nero. L’episodio è avvenuto domenica 25 novembre. Quando due navi militari e un rimorchiatore ucraino che stavano cercando di attraversare lo stretto di Kerč’, tra la Russia e la penisola di Crimea, sono stati colpiti e poi sequestrati dalla marina russa, che li tiene ancora prigionieri insieme a 23 marinai di cui sei feriti dopo lo scontro.

La legge marziale dà poteri straordinari all’esercito anche nella gestione delle questioni civili. Sarà in vigore solo nelle regioni che confinano con la Russia, ma tra le altre cose potrebbe permettere al governo di restringere la libertà di manifestazione e di stampa. La legge marziale era stata chiesta dal presidente ucraino Petro Poroshenko. Il quale aveva parlato di “un’aggressione” da parte della Russia, sostenendo di avere bisogno di poteri straordinari per fronteggiare una possibile invasione militare. In realtà, tra gli oppositori di Poroshenko si tema che la legge marziale venga usata come “scusa” per rimandare le elezioni presidenziali di marzo, per le quali Poroshenko è in “caduta libera”. La riduzione da 60 a 30 giorni della durata della legge marziale eviterà quindi sovrapposizioni con il periodo elettorale, che comincerà il 31 dicembre.

“Quelle tra Ucraina e Russia sono situazioni complesse, l’appello che abbiamo fatto formalmente ai due Paesi è di risolverle in modo pacifico con gli strumenti delle norme internazionali, quindi di non entrare in un’escalation militare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, sottolineando di parlare anche in qualità di titolare della presidenza di turno dell’Osce, “che si occupa del mantenimento della pace nell’area europea allargata”.

Aggiornato il 27 novembre 2018 alle ore 14:01