Siria: 25 morti negli scontri tra fazioni ribelli filo-turche

Venticinque morti e una ventina di feriti. In Siria è il bilancio degli scontri tra fazioni ribelli filo-turche nella zona della città settentrionale di Afrin. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, gli scontri sono avvenuti tra soldati turchi e miliziani di Ahrar Sharqiya, un gruppo operativo nella zona di Afrin che non ha accettato l’imposizione di una serie di norme da parte delle autorità turche, in pratica padrone della zona. La regione a maggioranza curda di Afrin, nella provincia di Aleppo, dalla scorsa primavera è controllata dall’esercito turco e dalle milizie siriane favorevoli alla Turchia.

Secondo il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahmane, “gli scontri contrappongono un’unica milizia, Tajamo Chouhada al-Charkiya, accusata di non rispettare le decisioni delle forze turche e di molteplici abusi a tutte le altre milizie filo-turche”. La milizia in guerra è composta da duecento combattenti originari della provincia orientale di Deir Ezzor.

Il distretto di Afrin era una enclave a maggioranza curdo-siriana fino al marzo di quest’anno. Quando le forze di Ankara sono entrate in massa e hanno sconfitto le milizie curde e costretto all’esodo decine di migliaia di abitanti. Nel distretto sono rimaste operative diverse milizie arabe-siriane, cooptate dalla Turchia. Ma non tutti questi gruppi hanno accettato l’influenza negli affari civili, militari e politici di Afrin.

Aggiornato il 19 novembre 2018 alle ore 17:21