Francia, le dimissioni del ministro Collomb

Gérard Collomb si è dimesso. Il ministro dell’Interno francese ha detto “basta”. L’abbandono del governo guidato dal premier Edouard Philippe è il risultato di una serie di polemiche consumate nell’ultima settimana. Così, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha dovuto prendere atto dell’uscita di scena del suo fedelissimo. Philippe ha assunto l’incarico ad interim. Tra il premier e l’ex ministro dell’Interno il saluto è stato alquanto glaciale. Ha ricordato, per certi versi, la cerimonia della campanella che ha visto protagonisti il 22 febbraio 2014 Enrico Letta e Matteo Renzi. Ma, al di là delle analogie, l’addio di Collomb è il settimo del governo, dall’inizio del mandato presidenziale di Macron.

Un fatto è evidente: la popolarità del capo dello Stato è in caduta libera da settimane. Collomb, nella conferenza stampa di commiato ha parlato del bilancio dei suoi sedici mesi di lavoro. “Lascio – ha detto – un grande ministero”. Alla conclusione del suo discorso, Collomb ha salutato personalmente il personale del ministero. “Ogni volta che mi allontano da Lione – ha dichiarato in un’intervista – mi rendo conto della sua immensa bellezza. Parigi è molto più cementificata e meno varia architettonicamente”. I possibili successori di Collomb sono l’ex capo della Polizia Frédéric Péchenard e tre ministri in carica: Gérald Darmanin, titolare dei Conti Pubblici; Jean-Yves Le Drian, a capo degli Esteri; e Christophe Castaner, alla guida dei Rapporti con il Parlamento e segretario di “En Marche”, il partito di Macron. Secondo il portavoce del presidente Benjamin Griveaux, “niente di quello che è successo in queste 48 ore si configura come una crisi politica. Lo Stato funziona. Il governo è perfettamente in carica”.

Aggiornato il 04 ottobre 2018 alle ore 17:48