
In Russia sono giorni di panico. La riforma delle pensioni ha provocato le dure manifestazioni non solo dei moscoviti. Sono stati 839 gli arrestati. In piazza Puškin i giovani hanno protestato contro l’annunciata riforma del sistema previdenziale voluta da Vladimir Putin. Nel frattempo, in via Tverskaja si è celebrato l’871° compleanno di Mosca. Coincidenza ha voluto che fosse anche il giorno in cui la capitale doveva scegliere il sindaco. Sono stati migliaia i russi che hanno sfilato in strada contro l’innalzamento di cinque anni dell’età pensionabile, da 60 a 65 per gli uomini entro il 2028 e da 55 a 60 per le donne entro il 2034. Le manifestazioni erano state indette dall’oppositore Aleksej Navalnyj. In seguito, condannato a 30 giorni di fermo amministrativo per un corteo non autorizzato di gennaio.
Nello stesso giorno la Russia doveva eleggere 22 governatori, quattro sindaci, 16 assemblee legislative locali e rimpiazzare sette seggi della Duma. I cortei non si sono tenuti solo a Mosca. Ma in una cinquantina di città. Anche il nazionalista Vladimir Zhirinovskij ha protestato. Ruslan Shaveddinov, ex coordinatore della campagna elettorale di Navalnyj, è stato fermato dagli agenti antisommossa. Alla fine, secondo l’osservatorio indipendente Ovd-info, sono stati 1.018 i fermi in tutta la Russia: 43 a Mosca e 452 a San Pietroburgo.
Aggiornato il 10 settembre 2018 alle ore 17:16