![Giappone, “il mare di Fukushima non è radioattivo”](/media/3875387/9-il-mare-di-fukushima.jpg?crop=0.066220272354215265,0,0.088567739341690377,0.17153996101364449&cropmode=percentage&width=370&height=272&rnd=131768332140000000)
La speranza dopo l’orrore. Il Giappone ora vive un momento di rinascita, dopo lo tsunami del 2011 e il disastro nucleare di Fukushima. Sono stati necessari anni di duro lavoro per riaprire tre spiagge nella regione. Secondo i funzionari locali di Fukushima, la spiaggia di Haragamaobama contribuirà a cambiare il volto dell’area. La spiaggia, nella prefettura di Fukushima, si trova a circa 40 chilometri a nord della zona della disastrata centrale nucleare Daiichi. La spiaggia nella città di Soma è la più vicina all’impianto tra quelle riaperte dalla prefettura. Il segretario generale dell’Associazione del turismo di Soma Hiroyuki Ito ha dichiarato di essere “felice. Perché la vita a Soma è sempre stata associata al mare prima del disastro”.
Ormai da diversi anni, dopo una serie di severe ispezioni, è certificato che la qualità dell’acqua non ha rilevato materiali radioattivi. La riapertura della spiaggia ha subito ritardi dettati esclusivamente dalla costruzione di infrastrutture per i bagnanti. “Vogliamo – ha sottolineato Ito – che le persone di Paesi stranieri sappiano che Soma è un posto da visitare”. In questi giorni hanno riaperto anche altre due spiagge teatro del terribile tsunami nella prefettura di Miyagi, a nord di Fukushima.
Aggiornato il 23 luglio 2018 alle ore 15:26