Trump annuncia dazi alla Cina per 50 miliardi

Il presidente Usa, Donald Trump, ha approvato dazi su una lunga lista di prodotti made in China per un valore di circa 50 miliardi di dollari. Non è ancora chiaro quando la stretta entrerà in vigore, ma una volta che sarà ufficiale probabilmente avrà portato le due più grandi economie al mondo più vicine alla guerra commerciale.

Almeno questo è quanto afferma il Financial Times. E non a caso non si è fatta attendere la risposta cinese, con il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang che ha promesso che Pechino interverrà rapidamente: “Se gli Stati Uniti adotteranno misure unilaterali di protezionismo, danneggiando gli interessi della Cina, allora risponderemo immediatamente e prenderemo le misure necessarie per salvaguardare risolutamente i nostri legittimi diritti e interessi”.

La decisione - presa per punire Pechino accusata di rubare tecnologie alle aziende Usa e di violare i diritti sulla proprietà intellettuale - sarà annunciata nelle prossime ore e rischia di scatenare un braccio di ferro tra Usa e Cina senza precedenti e dagli esiti imprevedibili.

Proprio a questo tipo di rischi fanno continuamente riferimento le autorità economiche di mezzo mondo. Lo stesso Mario Draghi, ieri dopo il vertice della Bce, ha ricordato quanto pesino i rischi di spirale di tensione sul commercio per la crescita globale. Non bisogna dimenticare che la mossa arriva a stretto giro dall’entrata in vigore delle tariffe su acciaio e alluminio che riguardano anche Canada, Ue e Giappone. E che l’ultimo G7 in Canada ha visto Trump arroccato contro il resto del mondo, con tanto di screzio via Twitter con il padrone di casa e in ripicca il boicottaggio dei prodotti Usa da parte dei vicini nordamericani.

Il presidente americano avrebbe preso la decisione dopo un vertice con i suoi più stretti consiglieri della Casa Bianca. Una riunione durata circa 90 minuti in cui sono state confermate tariffe del 25% su un lungo elenco di beni che la Cina esporta in Usa e che verrà resa nota nelle prossime ore. La lista stilata originariamente dagli esperti riguardava circa 1.300 categorie di prodotti made in China, a partire da quelli tecnologici.

Aggiornato il 15 giugno 2018 alle ore 12:07