Crisi a Berlino tra Merkel e Seehofer

Il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer ha minacciato Angela Merkel, lanciandole un eclatante ultimatum sull'immigrazione. Difficile individuare una via d’uscita da questa situazione senza che qualcuno ci rimetta il posto. Il falco bavarese vuole una decisione nazionale immediata sui respingimenti dei migranti al confine, ostinandosi al punto che ha già fatto bocciare il suo piano, mentre la Merkel ha risposto che ancora non sono ammesse fughe in avanti in Europa, senza concordarne le misure. La linea della cancelliera, che ha trovato ampio sostegno nella sua Cdu è quella di aspettare ancora due settimane per parlare con i partner al Consiglio europeo di fine giugno.

Dopo il fallimento dei colloqui di ieri sera tra i gruppi parlamentari della Cdu e della Csu, riunitisi separatamente per molte ore nell'arco della mattinata, Alexander Dobrindt, capogruppo della Csu nel Land della Baviera ha ribadito la serietà della situazione: “Si parla di una situazione storica per le politiche sull'asilo in Germania. Seehofer ha l'appoggio del partito al 100 per cento. Non vediamo la possibilità di aspettare una soluzione europea”, ha aggiunto, spiegando che i cristiano-sociali non intendono rinunciare ai respingimenti. Le politiche sull'immigrazione sono “di competenza del ministro dell'Interno - ha sottolineato a muso duro - e il ministro dell'Interno lo esprimiamo noi”.

Insomma, dopo l'affronto “dell'asse dei volenterosi” lanciato ancora da Seehofer in chiave anti-Merkel con Roma e Vienna, la Csu bavarese (che con la Cdu è federata a livella nazionale nella cosiddetta Unione) oggi è arrivata a minacciare di separare i destini dei due partiti.

Aggiornato il 15 giugno 2018 alle ore 14:06