Il Canada legalizza la marijuana

Tutto pronto a Saint John, New Brunswick, per accogliere l’imminente svolta sulla legge per la legalizzazione della marijuana in Canada, primo Paese del G7 a riconoscerne l’uso legale a scopi ricreativi. A partire da domenica, nella località situata nell’est del paese si riunirà il World Cannabis Congress: 450 leader del settore per fare il punto su come impostare un mercato del tutto nuovo, all’alba di una nuova era dopo l’approvazione prevista al Senato canadese del testo che regola l’utilizzo della sostanza.

Alla vigilia dell’inizio del G7 in Quebec, il Canada si appresta a diventare il primo Paese antiproibizionista per legge fra i Sette Grandi (soltanto l’Uruguay ad oggi ha adottato una legislazione di questo tipo sul piano nazionale). E si farà la storia, quindi, nonostante l’ostruzionismo dei conservatori che pure ha caratterizzato l’iter della legge fin qui. La marijuana diventerà di fatto un bene di consumo, legale e regolato, pur con limiti precisi. E un mercato tutto da creare.

Al World Cannabis Congress si ragiona in particolare sul branding, che può fare la differenza: “Dobbiamo trovare modi creativi per commercializzare il prodotto e differenziarci pur rimanendo nell’ambito delle regole”, ha spiegato al Globe and Mail Ray Gracewood, Ceo di Organigram che già opera nel settore della cannabis impiegata a scopi medici e che è impaziente di entrare da protagonista anche nel nuovo mercato “ricreativo”. Uno degli ostacoli in questo senso è costituito proprio dai limiti imposti dalla legge, in particolare la richiesta da parte del ministero canadese per la Salute circa pacchetti di marijuana monocolore, senza particolari immagini e con chiari avvertimenti sugli effetti per la salute. La mega-conferenza ha in agenda una serie di temi, fra cui i limiti sulla guida sotto l’effetto della sostanza (che pure sono contenuti nel testo di legge) ma anche l’impatto che una tale svolta potrà avere sul mercato illegale, che è in gran parte imprevedibile: l’obiettivo infatti è individuare la via più proficua per il nuovo “mercato legale” anche dal punto di vista dei prezzi, che non siano troppo alti in modo da non lasciare spazio di manovra agli spacciatori, ma nemmeno troppo bassi per evitare un eccessivo aumento dei consumi. Occhi puntati quindi sul “laboratorio” Canada.

Aggiornato il 08 giugno 2018 alle ore 09:57