Rudy Giuliani torna “in campo”. E si schiera al fianco di Donald Trump. L’ex sindaco di New York ha dichiarato al Washington Post di avere accettato di entrare nella squadra di avvocati del presidente americano che si occupa dell’inchiesta sul cosiddetto Russiagate, l’indagine condotta dal procuratore speciale Robert Mueller, a proposito delle presunte interferenze di Mosca nella campagna per le presidenziali del 2016. “Lo faccio – ha detto Giuliani – perché spero si possa mettere fine a tutto questo per il bene del Paese e perché ho grande considerazione per il presidente e per Bob Mueller”. L’ex primo cittadino di New York è stato un fiero sostenitore della prima ora di Trump ed era dato persino considerato dalla stampa americana un possibile ministro della Giustizia. Giuliani ha affermato di avere formalizzato la decisione negli ultimi giorni, dopo una cena avvenuta la scorsa settimana a Mar-a-Lago, la residenza privata in Florida di Donald Trump. Il presidente americano ha cercato in tutti i modi di allargare il proprio team di avvocati, sin dalle dimissioni di John Dowd. Ma è stato difficile per Trump trovare legali pronti ad assisterlo sull’affaire Russiagate. Numerosi celebri avvocati hanno infatti rinunciato.
Giuliani lavorerà al fianco di Jay Sekulow e Ty Cobb. L’ex sindaco ha annunciato che prenderà un periodo di aspettativa dal proprio studio legale. Intanto, stando a quanto riferisce Bloomberg, la multinazionale operativa nel settore dei mass media, Rod Rosenstein, il numero due del dipartimento di Giustizia, ha tranquillizzato il presidente Trump sostenendo che “non è oggetto di nessuna parte dell’inchiesta guidata dal procuratore speciale Mueller”. Per Bloomberg, “Rosenstein lo ha comunicato al presidente durante un incontro alla Casa Bianca lo scorso giovedì, dopo il quale Trump ha detto ad alcuni dei suoi più stretti collaboratori che non è il momento di rimuovere né Mueller né Rosenstein”.
Aggiornato il 15 maggio 2018 alle ore 10:11
