La rielezione di Xi Jinping alla presidenza della Cina

Xi Jinping è rieletto presidente della Cina. Sarà al vertice della Repubblica popolare per un secondo quinquennio. Lo ha deciso a Pechino il tredicesimo Congresso nazionale del popolo. In realtà, potrebbe mantenere la carica a vita, dopo la rimozione dalla Costituzione del limite dei due mandati. Il 64enne Xi Jinping è stato eletto all’unanimità dai 2.970 delegati presenti nella Grande sala del popolo.

Ora Xi Jinping concentra ancora la “trinità”: la segreteria generale del Partito comunista cinese, la presidenza della Repubblica e la presidenza della Commissione centrale militare, che garantisce il controllo sull’esercito.

Xi Jinping si è impegnato “a difendere l’autorità della Costituzione, a onorare gli obblighi legali, a essere leale verso il Paese e la sua gente, a essere onesto nei compiti, ad accettare la supervisione delle gente e a lavorare per un grande e moderno Paese socialista che sia prospero, forte, democratico, culturalmente avanzato, armonioso e bello”.

Xi Jinping oggi è il leader cinese più potente dai tempi di Mao Zedong. Al fianco del riconfermato presidente figura Wang Qishan, vicepresidente richiamato in servizio dopo il pensionamento al congresso di ottobre del Pcc per raggiunti limiti d’età. Ma il Congresso ha eletto all’unanimità anche Li Zhanshu, numero tre del partito, alla guida del Parlamento.

Sono subito arrivate le congratulazioni del presidente russo Vladimir Putin. “La scelta − si legge nel messaggio diffuso dai media cinesi − prova ancora una volta il tuo alto prestigio e rappresenta il riconoscimento del tuo contributo alla promozione della rapida crescita economica e sociale della Cina, a tutela degli interessi della Cina sul palcoscenico globale”.

Aggiornato il 09 maggio 2018 alle ore 17:27