Medici senza frontiere ha sospeso le proprie attività in Nigeria

Medici senza frontiere lascia Rann. Dopo l’attacco di ieri nella città nigeriana, l’organizzazione internazionale ha deciso di sospendere le proprie attività mediche nella zona, evacuando ventidue persone del gruppo di lavoro.

Non sono del tutto chiare le dinamiche di quanto è accaduto. Non è dato sapere quante persone siano state uccise e ferite in città. Un fatto è certo: le 40mila persone che abitano a Rann dipendono esclusivamente dai servizi medici di Msf.

Per Kerri Ann Kelly, coordinatore dell’emergenza per Medici senza frontiere in Nigeria, “lasciare senza assistenza medica i nostri pazienti, tra cui sessanta bambini inclusi nel nostro programma nutrizionale, è una decisione estremamente dolorosa. Continueremo a valutare l’evolversi della situazione e torneremo appena le condizioni lo consentiranno”.

Secondo Kelly, “questo ultimo attacco è una grave conferma di come siano le persone nel Borno a pagare il prezzo di un conflitto spietato. Sono bloccate in un circolo mortale di violenza e dipendono pesantemente dagli aiuti esterni per sopravvivere. Oggi a Rann questi aiuti sono considerevolmente ridotti”.

Il gruppo di lavoro dell’organizzazione internazionale fornisce cure mediche ai 40mila abitanti di Rann dal gennaio 2017. La popolazione ora vive una condizione di estrema difficoltà. Medici senza frontiere ha fornito trattamenti per malaria e malnutrizione. Nella stagione delle piogge la città è rimasta isolata e non sono stati consegnati né cibo né aiuti.

Aggiornato il 24 aprile 2018 alle ore 09:56