Casa Bianca, scoppia l’affaire Kushner

Una nuova grana per Donald Trump. I funzionari di almeno quattro Paesi stranieri avrebbero discusso la possibilità di manipolare Jared Kushner, il genero e consigliere del presidente americano, grazie allo sfruttamento dei numerosi interessi d’affari e, soprattutto, in ragione della sua scarsa esperienza in politica estera.

È quanto scrive il Washington Post, citando tra questi Paesi, gli Emirati Arabi Uniti, la Cina, Israele e il Messico. Ma il quotidiano precisa che non è chiaro se alcuni dei Paesi abbiano agito di conseguenza. “I contatti di Kushner − scrive il Post − con i funzionari di determinati governi stranieri hanno sollevato preoccupazioni in seno alla Casa Bianca. E, questa, è una delle motivazioni per cui lui non è stato in grado di ottenere un nullaosta di sicurezza permanente”.

Il nullaosta di sicurezza di Kushner è stato ridimensionato la scorsa settimana e il genero del presidente non potrà più avere accesso ai dossier “top secret” della Casa Bianca.

Sulla vicenda si registra il “No comment” di Trump. Il presidente, interpellato dai giornalisti, a conclusione di un evento alla Casa Bianca, ha letteralmente voltato le spalle senza rilasciare dichiarazioni.

“In realtà − ha detto la portavoce di Trump Sarah Sanders − non abbiamo commentato sulla questione indicata per Kushner, ma abbiamo commentato sulla sua capacità di poter svolgere il suo compito. È un membro di valore nel team e continuerà a fare il lavoro che ha fatto da quando si è insediato nell’amministrazione”.

Aggiornato il 19 aprile 2018 alle ore 10:05