La nuova linea di Macron sui migranti

Emmanuel Macron cambia linea sui migranti. Il presidente francese vuole adottare nuove misure per aumentare i giorni di detenzione e l’effettiva espulsione di coloro i quali non ottengono l’asilo.

Il ministro dell’Interno francese Gérard Collomb ha presentato in Consiglio dei ministri il progetto di legge sull’asilo e l’immigrazione, già contestato nei mesi scorsi da avvocati, militanti per i diritti civili e Ong. Il provvedimento può spaccare la maggioranza nel dibattito previsto il prossimo aprile in Parlamento.

Secondo Macron, si tratta di un corretto equilibrio tra due linee solo in apparenza inconciliabili: “umanità e fermezza”. Sono le parole chiave ripetute dal presidente quarantenne. Macron è convinto di migliorare l’accoglienza di chi fugge dai teatri di guerra, ma a proposito dei cosiddetti “migranti economici” vuole tenere la linea dura. Che tradotto vuol dire: espulsioni.

Il progetto di legge prevede una stretta sulla durata della detenzione nei centri di custodia temporanea: verrà estesa dagli attuali 45 giorni a 90, rinnovabili. Per il governo francese è una misura di fondamentale importanza proprio per rendere più efficaci le espulsioni.

Sono previste delle sanzioni penali, fino a un anno di carcere, per chiunque varcherà illegalmente il confine. Ma la Francia è impegnata anche a ridurre a ridurre i tempi di ottenimento dell’asilo a meno di sei mesi contro gli attuali undici mesi. A questo proposito, secondo gli esperti, si tratta di una proposta irrealizzabile.

Tra le misure di apertura si ipotizzano agevolazioni per l’inserimento nel mondo del lavoro di chi l’asilo lo ha ottenuto. Ma c’è di più. Si prevede la cosiddetta “immigrazione selettiva” per gli studenti che vogliono restare in Francia.

Secondo il ministro Collomb, “non bisogna soltanto accogliere. Bisogna accogliere bene. Il progetto di legge farà convergere le nostre procedure con quelle dei nostri vicini europei. Altrimenti, i migranti sceglieranno il Paese in cui è più facile essere accolti”.

Frattanto, una serie di manifestazioni di protesta contro il piano migranti si sono tenute sulla “rive gauche” parigina e davanti al Consiglio di Stato.

Aggiornato il 13 aprile 2018 alle ore 10:07