Nicolás Maduro chiede un incontro a Donald Trump, via Twitter. Il presidente del Venezuela vuole instaurare un “dialogo” e usa il social network più gradito al presidente americano.
“Donald Trump – scrive Maduro – ha realizzato la sua campagna promuovendo la non intromissione negli affari interni degli altri Paesi. É giunto il momento di realizzarlo, e di cambiare la sua agenda di aggressione per una di dialogo. Dialogo a Caracas o a Washington? Ora e giorno, e io ci sarò”.
Al di là dell’apparente apertura del leader venezuelano, la stampa locale riferisce che Maduro e il procuratore generale Tarek William Saab hanno denunciato un presunto piano per una “invasione militare” in Venezuela attraverso la Colombia che sarebbe ordito dagli Stati Uniti.
“Stanno progettando – ha dichiarato Saab la scorsa settimana – un bombardamento militare, un’invasione militare, l’occupazione sanguinosa di un Paese pacifico come il Venezuela”. Ma le sue parole sono state prontamente smentite da Bogotà.
Il capo della diplomazia statunitense Rex Tillerson, nel corso di una serie di incontri in America Latina, ha auspicato la possibilità che gli Stati Uniti applichino sanzioni sulle esportazioni di petrolio dal Venezuela, fonte del 96 per cento del loro reddito.
Aggiornato il 11 aprile 2018 alle ore 10:12
