Trump cede in parte alle pressioni contro le armi

Donald Trump vara una stretta sulle armi da fuoco. Il presidente cede in parte alle pressioni dell’opinione pubblica. La strage nel liceo di Parkland, in Florida, ha lasciato un segno profondo nella società americana.

La prima decisione di Trump impone il divieto di vendita dei cosiddetti “bump stock”, congegni che trasformano un fucile semiautomatico in un fucile automatico.

Il presidente americano ha detto di aver firmato una direttiva in cui ordina di varare al più presto il bando di questi “potenziatori”. Trump ha ribadito che appoggerà un testo di legge bipartisan presentato in Congresso. Si tratta di un provvedimento che prevede un rafforzamento dei controlli federali sulla vendita di armi da fuoco, per verificare se chi acquista fucili e pistole abbia precedenti penali o problemi di igiene mentale.

“Dobbiamo fare di più per proteggere i nostri figli”, ha detto Trump. Secondo il presidente, “in questo momento la sicurezza delle scuole è diventata la priorità numero uno dell’amministrazione”.

Frattanto, il 24 marzo gli Stati Uniti saranno teatro della grande marcia degli studenti che dicono basta alle stragi nelle scuole e alle armi facili. Sono già numerose le adesioni delle stelle del mondo dello spettacolo. L’attore e regista George Clooney, insieme alla moglie Amal, pare abbia donato al movimento mezzo milione di dollari, annunciando la presenza al corteo di Parkland. Clooney sostiene che “da questi eventi dipende il futuro dei nostri figli”.

Aggiornato il 11 aprile 2018 alle ore 10:16