La tutela del castigliano nelle scuole catalane

Il governo spagnolo valuta una modifica dell’iscrizione nelle scuole catalane. L’ipotesi allo studio consentirebbe ai genitori di scegliere il castigliano al posto del catalano come prima lingua d’insegnamento.

La notizia diffusa da Íñigo Méndez de Vigo, ministro dell’Istruzione e portavoce di Madrid, ha scatenato la politica catalana. A partire da Carles Puigdemont. Il presidente della Catalogna deposto, in esilio a Bruxelles, ha accusato il premier Mariano Rajoy di volere “alimentare il nazionalismo spagnolo”.

Non bisogna dimenticare che Madrid, a fine ottobre, dopo la proclamazione della Repubblica, ha commissariato la Catalogna con i poteri d’eccezione dell’articolo 155 della Costituzione.

Da allora, la Spagna amministra direttamente la regione ribelle. Méndez de Vigo ha affermato che la modifica “punta a tutelare la libertà dei genitori di scegliere la lingua d’insegnamento principale dei figli”.

Eppure, lo statuto della Catalogna sancisce che il catalano è la prima lingua obbligatoria nella regione. “Lo faremo al meglio − ha detto Méndez de Vigo − per ottenere il migliore funzionamento del sistema d’istruzione catalano”.

In ogni caso, il ministro ha dichiarato che la decisione non è stata ancora presa definitivamente. “C’è tempo fino a marzo”. La precisazione è quanto mai opportuna, viste le tensioni in atto.

Aggiornato il 09 aprile 2018 alle ore 10:23