Russiagate, Bannon e il “privilegio esecutivo”

Steve Bannon dovrebbe invocare il “privilegio esecutivo” sul Russiagate. Si tratta di una prerogativa riservata ai membri del governo che possono rifiutarsi di rispondere al potere giudiziario. La richiesta all’ex capo stratega del presidente Donald Trump arriverebbe direttamente dalla Casa Bianca.

Lo ha comunicato lo stesso Bannon alla Commissione intelligence della Camera che sta conducendo le indagini sui possibili intrecci con i russi che si sarebbero realizzati nel corso della campagna elettorale di Trump.

Secondo quanto hanno riferito i deputati Mike Conaway, repubblicano, e Adam Schiff, democratico, pare che Bannon abbia risposto solo alle venticinque domande autorizzate dalla Casa Bianca, ribadendo i suoi innumerevoli “no” e rifiutandosi di fornire spiegazioni su altre questioni chiave per le indagini.

Pare che la commissione stia ipotizzando di denunciarlo per oltraggio al Congresso. Anche se Conaway ha detto che ne avrebbe comunque discusso con il presidente della Camera Paul Ryan, anch’esso repubblicano.

Conaway ritiene che “Bannon avrebbe dovuto rispondere”. Ma la sua posizione pare non sia condivisa da tutti i rappresentanti del partito.

La Casa Bianca avrebbe inviato ieri sera una lettera al Campidoglio, sede dei due rami del Parlamento, per motivare la necessità di ricorrere al “privilegio esecutivo”. Tra le numerose motivazioni indicate nel testo, figura anche la necessita per il presidente di avere “giudizi candidi da parte degli altri durante la transizione”.

Aggiornato il 06 aprile 2018 alle ore 10:18