L’accordo per la Grosse Koalition sembra raggiunto

Angela Merkel trova l’intesa con Martin Schulz. O almeno sembra. La cancelliera è convinta che l’accordo tra Cdu-Csu e socialdemocratici per la Grosse Koalition sia raggiunto.

L’alleanza darebbe il via ad un possibile quarto mandato della leader cristiano-democratica. A questo punto, si attende “solo” l’assenso della base Spd. Dal 20 febbraio, infatti, si tiene il referendum che coinvolge 460mila militanti socialdemocratici, chiamati a pronunciarsi sul governo “di larghe intese”. Schulz è sicuro di “convincere gli iscritti che abbiamo negoziato un accordo molto buono”.

Un fatto è certo: l’esito negativo della consultazione interna alla Spd allungherebbe indubbiamente i tempi della crisi. Le strade, a quel punto, sarebbero obbligate: formare un governo di minoranza o andare a nuove elezioni.

“Sono convinta − sostiene la Merkel − che questo accordo di coalizione sia il fondamento di un governo stabile, di cui il nostro Paese ha bisogno e che molti nel mondo si attendono da noi”.

Pare che i conservatori abbiano dovuto fare parecchie concessioni al partito di Schulz. A cominciare dalla stessa compagine governativa. Infatti, sembra che la Spd abbia ottenuto numerosi ministeri chiave, incluso quello delle Finanze. Al posto dell’uscente conservatore Wolfgang Schäuble, titolare del ministero per otto anni, arriverebbe Olaf Scholz, sindaco di Amburgo, figura di spicco dell’Spd. Ma al partito dovrebbe spettare un altro ministero fondamentale, quello degli Esteri, che dovrebbe andare proprio a Martin Schulz. Lo ha annunciato lo stesso leader, comunicando che si dimetterà da presidente del partito socialdemocratico.

Ma c’è di più.  Schulz pensa anche alla successione. Per queste ragioni, l’ex presidente del Parlamento europeo intende proporre la 47enne Andrea Nahles, già ministra del Lavoro, alla guida della Spd, per accelerare “il processo di rinnovamento del partito”. Sarebbe la prima donna a dirigere il più vecchio partito tedesco. La Csu otterrebbe il ministero dell’Interno, della Costruzione e della Patria.

Aggiornato il 22 marzo 2018 alle ore 09:47