Le violazioni sistematiche di Pyongyang

La Corea del Nord riesce ad aggirare le sanzioni e a guadagnare milioni di dollari. Solo 200 lo scorso anno. L’obiettivo del regime è il finanziamento del proprio ambizioso programma nucleare.

Lo denuncia un rapporto Onu, che attacca Cina, Russia, Corea del Sud, Malaysia e Vietnam di non aver bloccato le esportazioni illegali nordcoreane. Il regime di  Kim Jong-Un “trasgredisce ancora le risoluzioni più recenti, sfruttando catene di approvvigionamento petrolifero globali, complicità straniere, registri delle società offshore e il sistema bancario internazionale”.

Il rapporto sostiene, inoltre, che la Corea del Nord abbia fornito armi alla Siria e alla Birmania. Secondo il Guardian, l’indagine degli esperti Onu, ha messo in evidenza “ulteriori prove di violazioni dell’embargo sulle armi e altre, anche attraverso il trasferimento di oggetti con utilità nei missili balistici e nei programmi di armi chimiche”.

Tra le prove figurerebbero le ispezioni sui cargo provenienti dalla Corea del Nord verso la Siria. Sarebbero state rinvenute piastrelle resistenti agli acidi che potrebbero “essere usate per costruire mattoni per il muro interno di una fabbrica chimica”.

Ma l’ambasciatore birmano all’Onu Hau Do Suan ha smentito. Sottolineando che il governo “non ha in essere nessuna relazione che riguarda armi, di alcun tipo, con la Corea del Nord”.

Eppure, dopo l’approvazione del bando totale delle esportazioni di carbone nordcoreane, il 5 agosto scorso, sono state registrate 23 nuove spedizioni che, “se confermate, costituirebbero una violazione della risoluzione”.

Aggiornato il 27 marzo 2018 alle ore 08:40