Il Cile abbandona il dialogo tra Maduro e l’opposizione venezuelana

Il Cile si “ritira definitivamente” dal dialogo fra Maduro e l’opposizione venezuelana. Secondo il sottosegretario agli Esteri cileno Edgardo Riveros, non si possono superare gli ostacoli esistenti “per la realizzazione di elezioni presidenziali libere e democratiche in Venezuela”.

Nella trattativa in corso in Repubblica Dominicana, Bolivia e Nicaragua sono stati scelti come “accompagnatori” dal governo di Maduro e Cile e Messico dall’opposizione. Ora, dopo il Messico, si ritira anche il Cile.

La Costituente venezuelana ha deciso di anticipare il voto per le presidenziali a fine aprile, anziché a dicembre, come previsto. È un aspetto dirimente della trattativa.

Eppure, secondo Caracas pare che a Santo Domingo si sia arrivati ad una sorta di pre-accordo. Il governo venezuelano sostiene che “l’ultimo round di conversazioni si è già esteso per vari giorni, e ha prodotto un testo di accordo che non include la data delle elezioni ed altri aspetti importanti della trattativa, a causa di ostacoli che impediscono che si arrivi ad un accordo serio e credibile fra le parti”.

Frattanto, il segretario di Stato americano Rex Tillerson attacca duramente Maduro. “Il regime corrotto e ostile di Nicolás Maduro in Venezuela - sostiene - si aggrappa ad un falso sogno e ad una visione antiquata che ha già deluso i suoi cittadini”.

Aggiornato il 14 marzo 2018 alle ore 13:52