Immigrati, Trump cancella il piano “Dreamer”

Donald Trump cancella un altro pezzo dell’eredità di Barack Obama, il programma per tutelare i “Dreamer”, i circa 800mila giovani arrivati illegalmente negli Stati Uniti da bambini insieme ai genitori illegali. Lo stop al programma “Deferred Action for Childhood Arrivals” (Daca) dovrebbe entrare in vigore tra sei mesi, visto che il Congresso è stato chiamato dal presidente ad assumersi la responsabilità finale su un tema così delicato. La cancellazione del programma faceva parte delle promesse elettorali contro l’immigrazione: durante la sua campagna il tycoon aveva definito il Daca una “amnistia” illegale assicurando che l’avrebbe cancellato una volta alla Casa Bianca. Poi, però, aveva ha tergiversato, riconoscendo la delicatezza della materia e lanciando segnali di ripensamento. “Ci sono alcuni bambini assolutamente incredibili, direi la gran parte, amo questi bambini”, si era lasciato scappare.

Alla fine Trump ha deciso di seguire la volontà della propria base elettorale, estremamente sensibile sui temi dell’immigrazione, nonostante le dichiarazioni di guerra dei democratici e la mobilitazione della Silicon Valley, che ha già indirizzato una lettera aperta a Trump chiedendogli di mantenere il programma. A firmare la missiva 350 amministratori delegati, da Mark Zuckerberg a Jeff Bezos, passando anche per Warren Buffet e Mary Barra. C’e’ anche l’amministratore delegato di Apple Tim Cook, che è tornato a esprimere il proprio appoggio ai Dreamer. Lo speaker repubblicano della Camera Paul Ryan, aveva chiesto a Trump di non cancellare il programma per consentire al Congresso di risolvere il problema. Adesso il Congresso potrà far vedere se è davvero in grado di essere all’altezza della soluzione.

 

Aggiornato il 05 settembre 2017 alle ore 10:12