Nel complesso sistema economico-politico dell’Asia-Pacifico, c’è un Paese che, all’ombra di colossi come Cina, Indonesia e India, sta crescendo silenziosamente ma costantemente: il Vietnam.
In soli otto anni, l’economia vietnamita ha visto raddoppiare il proprio Prodotto interno lordo, trasformando il Paese da mercato “in via di sviluppo” a un’economia di medio-reddito. La crescita è stata sostenuta da incentivi fiscali, investimenti in tecnologia, export e cooperazione internazionale. Una ricetta che sembra aver funzionato: il Pil vale oggi oltre 200 miliardi di dollari, la povertà è scesa al 13 per cento (era al 20 solo sette anni fa), sono cresciuti il Pil pro capite, l’aspettativa di vita e la popolazione. Non solo, la tecnologia è ormai un elemento completamente integrato nella società: oltre la metà della popolazione gode di un accesso a internet (poco meno che in Italia), il mondo startup è in piena crescita e molti investitori e fondi venture hanno iniziato ad affacciarsi su questo mercato.
Questo scenario ha ingolosito alcuni grandi player internazionali dei mercati economici: Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Israele (che ha iniziato un percorso di partnership e investimento rivolto alle startup) ma anche la Thailandia, che ha siglato di recente un rafforzamento di un grande patto commerciale di sviluppo firmato nel 2014.
E piano piano stanno avanzando anche le imprese italiane, attratte anche dall’accordo di libero scambio Ue-Vietnam che dovrebbe entrare in vigore nel 2018 e permetterà di cancellare il 99 per cento dei dazi reciproci, semplificare l’accesso ai servizi e ridurre gli ostacoli della barriere non tariffarie (regolamentazioni, standard).
Oltre alle politiche del commercio, il Vietnam ha anche adottato delle ambiziose politiche fiscali su alcune specifiche aree geografiche, creando Zone Economiche Speciali, Zone High Tech, e zone Duty Free. Ricette coraggiose e “liberali”, che hanno dimostrato di poter dare risultati già nel medio-periodo e che proiettano oggi la Repubblica del Sud-Est Asiatico verso una nuova affermazione internazionale.
Aggiornato il 29 agosto 2017 alle ore 10:42