Venezuela: opposizione lancia il referendum sulla “constituente”

Julio Borges, presidente del Parlamento venezuelano controllato dall’opposizione, ha annunciato la convocazione per il prossimo 16 luglio di un referendum per stabilire se i cittadini sono favorevoli o contrari all’organizzazione di una Assemblea Costituente come quella lanciata dal presidente Nicolas Maduro, i cui delegati dovrebbero essere scelti due settimane dopo, il 30 luglio. “Che sia il popolo a decidere se respinge o semplicemente disconosce la Costituente che Maduro ha convocato, in modo incostituzionale”, ha detto Borges in un comizio a Caracas.

Il voto, ha spiegato il dirigente dell’opposizione, servirà per dirimire anche altre due questioni: “Che il popolo decida che ruolo esige dai funzionari e dalle forze armate per riportare l’ordine costituzionale” e “che il popolo decida se appoggia il rinnovamento degli incarichi pubblici e la creazione di un governo di unità nazionale, attraverso elezioni trasparenti, libere e costituzionali”. L’obbiettivo dell’iniziativa è duplice: da una parte confermare che - come dicono i sondaggi - la grande maggioranza dei venezuelani è contraria alla Costituente di Maduro, e dall’altra cercare di attrarre i settori del chavismo che sono anch’essi contrari al progetto del governo, e in primis la procuratrice generale, Luisa Ortega Diaz. Resta però da vedere come potrà il Parlamento - dichiarato fuori dalla legge dal Tribunale supremo di giustizia - organizzare una votazione a livello nazionale senza l’avallo del Consiglio nazionale elettorale, anch’esso allineato sulle posizioni di Maduro.

Intanto si va verso una doppia impasse legale nello scontro istituzionale fra la Procuratrice Generale Luisa Ortega Diaz e il Tribunale Supremo di Giustizia del Venezuela (Tsg), che ormai mettono in causa reciprocamente la legittimità dei loro rispettivi poteri, in un duello fra organi dello Stato che rende ancora più tesa la crisi a Caracas. A poche ore dalla sua attesa udienza davanti al Tsg, dove deve rispondere alle accuse mosse contro di lei dal deputato chavista Luis Carreno, infatti, Ortega Diaz ha chiesto la ricusazione di 17 magistrati dell’alta corte, denunciando a sua volta gravi irregolarità nella procedura aperta per la sua rimozione.

Il Tsg, a sua volta, ha annullato l’imputazione formulata giorni fa da Ortega Diaz contro l’ex comandante della Guardia Nazionale, Antonio Benavides, per violazioni dei diritti umani durante la repressione delle proteste che si susseguono nel paese da inizio aprile, con un bilancio di oltre 80 morti. La Procuratrice accusa ora il Tsg di aver ammesso la denuncia di Carreno - in base alla quale la corte ha congelato i suoi beni e le ha proibito l’espatrio - in violazione delle procedure legali. Secondo il Tsg, a sua volta, Ortega Diaz è incorsa in un “errore grave, cadendo nell’abuso di potere e la extralimitazione delle sue attribuzioni”, per aver imputato Benavides.

Aggiornato il 04 luglio 2017 alle ore 15:38