La Corea del Nord rivendica il lancio del missile

La Corea del Nord ha rivendicato il successo del lancio del missile a medio raggio testato ieri mattina: si è trattato di un Hwasong-12, questa la sua denominazione, ha riferito la tv di Stato Kctv, che avrebbe raggiunto l'altitudine di 2.111,5 chilometri e la gittata di 787 chilometri. Le operazioni, ha aggiunto l'agenzia ufficiale Kcna, sono state condotte sotto la supervisione del leader Kim Jong-un. Il vettore sarebbe in grado di trasportare "una testata nucleare di grandi dimensioni".

Kim, inoltre, ha impartito l'ordine a scienziati e tecnici di "continuare a sviluppare più precise e diversificate" testate nucleari e i modi per il loro utilizzo, oltre a quello di "fare i preparativi per per un maggior numero di test fino a quando gli Usa e i loro vassalli non faranno le giuste scelte con ragione". Gli stati Uniti non dovrebbero "trascurare o sottostimare la realtà" che le loro basi nell'Asia-Pacifico "sono nel range di un attacco". Una prova è data anche dalla capacità di lancio del vettore: al fine di garantire la sicurezza dei Paesi vicini, il lancio è avvenuto calcolando un angolo molto alto in modo da ridurre la distanza di volo. Le stime dei militari nipponici, infatti, hanno ipotizzato ieri una gittata di circa 4.000 chilometri se il lancio fosse avvenuto seguendo una traiettoria normale.

Il test di domenica, ha riportato ancora la Kcna, "è un ulteriore avanzamento verso un obiettivo di cui essere fieri al mondo", visto che è 'made in Dprk' grazie al lavoro di scienziati e tecnici. Il vettore ha riconfermato "la affidabilità del motore nelle nuove circostanze di volo". Kim Jong-un ha affermato che il successo del Hwasong-12, questo il nome del missile, "dimostra l'alto livello di difesa scientifica e tecnologica" del Paese, anche potenza nucleare.

“L'ultimo lancio di un missile balistico della Corea del nord non è un modo per il leader nordcoreano Kim Jong di ottenere un incontro con Donald Trump”, aveva dichiarato ieri l'ambasciatrice Usa all'Onu, Nikki Haley. Sia Trump che Pyongyang si sono detti disponibili al dialogo ''alle giuste condizioni''. Anche l'ambasciatrice Usa all'Onu, come la Casa Bianca, ha sottolineato inoltre che il missile lanciato dalla Corea del nord “è andato vicino” alla Russia. E oggi il presidente russo Vladimir Putin, rispondendo a una domanda dell’agenzia Tass, pur sostenendo che il missile non ha rappresentato una “minaccia diretta” per la Russia, ha affermato: “Consideriamo i test missilistici e atomici inaccettabili, c'è bisogno di riprendere il dialogo con la Corea del Nord, fermare le intimidazioni e trovare soluzioni pacifiche ai problemi”.

Secondo i media statunitensi, domani al Consiglio di sicurezza dell'Onu si svolgerà una riunione a porte chiuse per discutere gli ultimi sviluppi in Corea del nord. La richiesta sarebbe stata avanzata da Stati Uniti e Giappone.

Aggiornato il 16 maggio 2017 alle ore 10:45