Il rabbino imprudente

La nomina del nuovo capo dei servizi di rabbinato dell’Esercito israeliano, l’Ordinario militare nelle nostre forze armate, ha scatenato una furiosa polemica in Israele. Il capo di Stato Maggiore dell’esercito, il generale Gadi Eisenkot, ha designato nei giorni scorsi il Rabbino Eyal Karim, quale Rabbino Capo militare, la massima carica religiosa nelle forze armate israeliane. Per essere ufficializzata la sua nomina dovrà avere ora l’approvazione del ministro della Difesa, Avigdor Lieberman.

Il Rabbino Karim era stato protagonista di una tempesta mediatica nel 2012, quando alcuni giornali avevano pubblicato alcune dichiarazioni da lui rese dieci anni prima su un sito religioso. Dalle sue parole sembrava che il rabbino in qualche modo giustificasse i soldati israeliani a commettere atti di stupro in tempo di guerra. Nel 2013 sempre Karim aveva avuto un altro incidente di percorso quando la rivista religiosa delle forze armate israeliane, da lui diretta, aveva pubblicato un articolo nel quale si leggeva che “il concetto che i non-ebrei debbano avere gli stessi diritti degli ebrei in Israele va contro il parere della Torah e i rappresentanti dello Stato non hanno alcuna autorità per agire contro la volontà della Torah.

Sull’onda delle proteste, il portavoce delle forze armate era dovuto immediatamente intervenire per prendere le distanze ufficiali dall’articolo e dichiarare la netta contrarietà alle tesi svolte nel testo. In passato, Karim era anche stato uno dei principali protagonisti della campagna scatenata da alcuni leader religiosi israeliani contro l’affidamento a donne di ruoli di combattimento nell’esercito.

Lo sponsor principale della nomina del rabbino Karim alla massima carica religiosa militare è stato il Rabbino Capo ashkenazita d’Israele, David Lau, molto conosciuto dal grande pubblico per essere stato il primo a curare una trasmissione sulla Torah in televisione. Lau ha salutato la designazione di Karim come la più appropriata in questi tempi e lo ha definito un “devoto, un rabbino ben voluto da tutti, che farà progredire il Rabbinato militare in tutti i settori e santificare il nome di Dio”. Prima di intraprendere gli studi religiosi, Karim è stato ufficiale dei paracadutisti, ha comandato reparti speciali ed ha partecipato a diverse operazioni militari. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, seguite alla notizia della designazione di Karim a Rabbino Capo militare, il ministero della Difesa ha immediatamente avviato un provvedimento disciplinare per accertare i fatti e la commissione di disciplina ha convocato il Rabbino Eyal per un’audizione.

Il rabbino incriminato si è scusato se le sue affermazioni del 2002 sono state travisate, sostenendo che erano prese del tutto fuori dal contesto della sua argomentazione e ha ribadito che non può esservi alcuna giustificazione, né in tempo di pace né in tempo di guerra, per commettere violenza sulle donne, ebree o non ebree che siano. La commissione dovrà in tempi brevi esprimersi con un parere da sottoporre al ministro Lieberman. La sua nomina a Rabbino Capo potrebbe ora essere ripresa in considerazione, specie dopo i commenti di uno dei precedenti Rabbini Capi militari, Israel Weiss, che ha dichiarato che le parole del Rabbino Karim sono comunque molto gravi, quale che fosse la reale intenzione o il suo vero pensiero. Da Rabbino Capo Militare bisogna rendersi conto che ogni parola è valutata e amplificata e occorre dunque mantenere un profilo morale altissimo e lontano da ogni critica. Per uno degli eserciti definiti tra “i più morali del mondo”, quello israeliano, un Rabbino Capo con ombre sul suo passato e sulla sua etica potrebbe essere un peso difficile da accettare.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:41