Dib Zaitoun in Italia, la lettera ad Alfano

Di seguito l’appello che il presidente della Onlus “We Are”, Enrico Vandini, e il portavoce dell’Associazione “Siria Libera e Democratica”, Feisal Al Mohamad, hanno inviato al ministro dell’Interno, Angelino Alfano.

Egregio ministro, le nostre associazioni sono ad esprimerle la loro forte preoccupazione per la notizia pubblicata da fonti provenienti da Beirut che parlano con insistenza di una visita in Italia del capo dei Servizi segreti siriani, generale Mohammed Dib Zaitoun, che sarebbe stato invitato da funzionari del Viminale, ed a chiedere conferma di questa indiscrezione ormai riportata da un numero crescente di fonti soprattutto arabe.

La veridicità della notizia nel caso in cui venisse confermata ci pone una serie di drammatici interrogativi che ci permettiamo di condividere con lei: quale importanza può avere per il nostro Paese la visita di un personaggio soggetto a sanzioni sia dall’Unione europea che dagli Stati Uniti per come ha represso la rivolta siriana senza tenere in nessun conto i diritti umani? Dopo cinque anni dall’inizio della rivoluzione siriana e dopo il vergognoso disinteresse del nostro Paese e dell’Unione europea per il tragico destino dei civili siriani e dopo che la Francia ha posto sotto processo il sanguinario dittatore Assad, come è possibile che il nostro Paese metta in piedi trattative segrete per la visita del capo dei Servizi segreti? Come possono prendere questa notizia i tanti cittadini italo-siriani che vivono nel nostro Paese dopo essere fuggiti a causa delle leggi dittatoriali vigenti in Siria da tanti, troppi anni?

Tenuto conto del fatto che questa notizia è circolata a poche ore da un’intervista in cui Assad dichiarava ad un televisione australiana che “alcuni Paesi europei lo contattano sottobanco per offrire collaborazione”, siamo a chiederle se per caso questa presunta visita sia da vedere in questa ottica, che non esitiamo a definire nefasta. Nella speranza di ottenere un gentile riscontro cogliamo l’occasione per augurarle un buon lavoro.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:11