L’Europa disunita

La figura dell’Alto Rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza venne creata con il Trattato firmato ad Amsterdam il 2 ottobre del 1997 dagli allora 15 Paesi dell'Unione europea. Con il Trattato di Lisbona, che ha ridisegnato l'Ue allargata, firmato il 13 dicembre 2007, il ruolo dell’Alto Rappresentante è stato potenziato e gli è stato anche attribuito il rango di vicepresidente della Commissione europea.

All’Alto Rappresentante fa capo il Servizio europeo per l'azione esterna (Seae), che è il servizio diplomatico dell'Unione europea e che ha tra i suoi mandati quello di gestire le relazioni diplomatiche con i Paesi extraeuropei, collaborare con i servizi diplomatici nazionali dei Paesi membri, con l'Onu e le altre potenze mondiali, consolidare la pace mediante assistenza politica, economica e pratica e rafforzare la sicurezza nell'ambito della politica di sicurezza e di difesa comune. Quando venne nominato il primo Alto Rappresentante, lo spagnolo Javier Solana, a Washington tirarono un sospiro di sollievo perché finalmente si realizzava il desiderio di Henry Kissinger di avere un numero di telefono da chiamare per parlare con l'Europa: "Chi devo chiamare se cerco l'Europa?", era solito chiedere il Segretario di Stato.

A guardarsi in giro però, pur riconoscendo agli Alti Rappresentanti che si sono succeduti a Bruxelles, negli anni, meriti personali e qualche successo, qualche dubbio su una effettiva politica estera europea comune assalirebbe, ne siamo certi, anche Kissinger. Assistiamo spesso, in effetti, a protagonismi piuttosto nazionali che comuni, tra i Paesi europei, specialmente tra quelli più importanti. Prendiamo per ultimo il caso della Siria, ma potremmo citare anche la Libia di prima e dopo la caduta di Gheddafi o altri casi.

In Siria, nelle ultime settimane lo scenario sul terreno sta cambiando giorno per giorno: da sud e da ovest le truppe fedeli al regime, con il sostegno aereo russo, hanno mosso un’offensiva in grande stile contro le roccaforti del Califfato e puntano direttamente a Raqqa, la capitale di Daech. Da nord l’attacco agli jihadisti è portato dai soldati turchi che approfittano anche per colpire di tanto in tanto postazioni curde lungo la frontiera. Da est le milizie curde dell’Unità di Protezione Popolare, Ypg, e delle Forze Democratiche, Sds, hanno attraversato l’Eufrate e si dirigono in direzione della cittadina di Manbji che i Curdi rivendicano come storica città curda. Nella confusione generale, accanto ai combattenti locali delle diverse fazioni, operano forze straniere. Diverse centinaia di soldati americani sostengono le forze curde e il Pentagono lo ha dichiarato pubblicamente. Ma solo nei giorni scorsi e solo in seguito a notizie uscite sulla stampa, il ministro francese della Difesa ha dovuto ammettere che unità delle forze speciali stanno operando, come “consiglieri militari”, accanto alle truppe curde delle Forze Democratiche, Sds, del Kurdistan iracheno nella battaglia per la conquista di Manbji. I soldati d’Oltralpe sarebbero qualche centinaia, anche se il ministro non ha voluto precisare il numero esatto. I rambo francesi sono esperti in intelligence e segnalamento laser di obiettivi che poi vengono colpiti dagli aerei francesi o della coalizione internazionale. Tra di loro molti sono di origine maghrebina, parlano correntemente la lingua araba e si confondono facilmente con i soldati locali.

Le sorti della battaglia sono fondamentali non solo per sconfiggere il Califfato nero ma anche e soprattutto per i futuri assetti della Siria pacificata: chi vince la battaglia e conquista più terreno avrà un posto in prima fila quando si tratterà di spartire aree molto ricche di petrolio e gas. Non sappiamo se l’azione delle forze speciali francesi in Siria sia stata concordata o quantomeno comunicata anche all’Alto Rappresentante europeo. Speriamo però che almeno sul futuro della Siria l’Europa possa agire concretamente unita e che prevalgano gli interessi comuni rispetto agli egoismi nazionali.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:09