Cassandre moderne

Se l’Airbus A320-232 dell’Egyptair in linea da Parigi a Il Cairo si fosse inabissato in mare a seguito di un’esplosione provocata da un atto di terrorismo, il direttore dei Servizi segreti francesi, Dgsi, Patrick Calvar, potrebbe a giusto titolo essere equiparato alla Cassandra della mitologia greca. Proprio pochissimi giorni fa, infatti, intervenendo in audizione davanti ai parlamentari della Commissione sui servizi di sicurezza e l’intelligence dell’Assemblea Nazionale, il sessantenne Calvar, direttore dell’intelligence transalpina dal maggio del 2012, dopo una lunghissima esperienza nei servizi ed in particolare nell’analisi del terrorismo di matrice mediorientale, aveva dichiarato che la Francia avrebbe potuto essere obiettivo di attentato nei giorni a venire. “Sappiamo che Daesh sta pianificando nuovi attacchi”, aveva detto Calvar ai parlamentari che lo ascoltavano non senza una certa evidente preoccupazione.

Si capirà nei prossimi giorni se sia successo qualcosa durante le due ore di sosta tecnica all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi dell’aereo Egyptair MS804, precipitato poi in mare e se questo abbia attinenze con il terrorismo; certo è che, secondo l’analisi dei servizi d’Oltralpe, la Francia resta evidentemente uno dei principali obiettivi dei jihadisti del Califfato islamico. Ma allarma ancora di più un altro segnale che hanno raccolto gli uomini dell’intelligence francese: i terroristi islamici potrebbero cambiare strategie di azione dopo gli attacchi multipli del 13 novembre scorso a Parigi che provocarono 137 morti. I jihadisti starebbero infatti pianificando azioni multiple e coordinate per colpire nel mucchio e provocare il maggior numero di vittime, in zone ad alta affluenza di pubblico, utilizzando bombe rudimentali, da collocare in cestini dei rifiuti o sotto le autovetture parcheggiate o facendo ricorso a kamikaze con giubbotti esplosivi. Per questi attentati, i capi del Califfato conterebbero sui jihadisti cittadini francesi e residenti in Francia, molti ex combattenti tornati dalla Siria e dall’Iraq.

Calvar parte dall’assunto che Daesh, in Siria e in Iraq, si trova attualmente in una situazione drammatica a causa dei massicci bombardamenti aerei da parte delle forze della coalizione internazionale e dell’aviazione russa e dell’offensiva terrestre delle truppe di Bashar al-Assad in Siria e dell’esercito regolare di Baghdad in Iraq. Il Califfato ha perso più della metà delle aree che controllava in quei Paesi e le stesse capitali di Mosul, in Iraq, e Raqqa, in Siria, potrebbero presto capitolare. L’unica strada per sopravvivere, a giudizio dei capi jihadisti, è dunque portare il più rapidamente possibile e il più forte possibile l’attacco al cuore stesso dei Paesi occidentali nemici.

La Francia è, da sempre, uno dei Paesi più impegnati nelle azioni militari contro l’Isis della coalizione internazionale, ma è anche quello che ospita il numero più grande di foreign fighters tornati dalle zone di guerra in Siria e in Iraq. È quindi il luogo naturale dove l'organizzazione jihadista si muove ancora meglio che altrove per effettuare le azioni terroristiche più clamorose.

Secondo il direttore della Dgsi, l’azione di contrasto e di prevenzione che i suoi uomini, insieme a tutti gli apparati di sicurezza francesi, stanno portando avanti con abnegazione e grandissimo impegno, poco potrebbe fare contro terroristi motivati, condizionati mentalmente e ben addestrati. Le indagini sugli attentati di novembre a Parigi e di marzo a Bruxelles hanno evidenziato che è difficile, se non impossibile, infrangere la rete di comunicazioni dei terroristi, che utilizzano sistemi molto sofisticati e avanzati, da WhatsApp ad altri social protetti. Tra meno di un mese, il 10 giugno, Parigi e altre 9 città della Francia ospiteranno per quattro settimane i Campionati europei di calcio, un evento che attrarrà milioni di tifosi che si aggiungeranno ai milioni di turisti che in estate da tutto il mondo vengono ad ammirare le bellezze del Paese. La preoccupazione del capo dell’intelligence francese, il super-poliziotto Calvard, la cassandra moderna, è quindi più che legittima.

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:38