La Siria, l’Iran e   la petizione di We Are

L’Organizzazione non Governativa “We Are” ha lanciato una petizione pubblica indirizzata a Laura Boldrini, Presidente della Camera dei deputati, per chiedere trasparenza e chiarezza in occasione del viaggio istituzionale in Iran che la Boldrini dovrebbe intraprendere a fine mese. Il viaggio sarà organizzato dopo le elezioni parlamentari della Repubblica Islamica dell’Iran previste per oggi.

Tali elezioni sono considerate illegali da molte organizzazioni per la tutela dei diritti umani poiché oltre il 60 per cento dei candidati sgraditi al regime sono stati squalificati dal Consiglio dei Guardiani. “We Are” torna a porre l’attenzione sulle influenze iraniane nel conflitto siriano. Ad Aleppo, in particolare, centinaia di civili vengono uccisi quotidianamente (o sono costretti a fuggire), dagli assedi compiuti dalla milizie fedeli a Bashar al-Assad, coperte dai bombardamenti aerei russi. Milizie jihadiste sciite che, come noto, vengono addestrate e finanziate primariamente dalle Guardie della Rivoluzione Iraniane.

L’invito alla Boldrini di visitare il Paese sciita è giunto dal suo omologo, lo speaker del Parlamento iraniano Ali Larijani. Ali Larijani, già comandante dei Pasdaran, ha un ruolo chiave nello sviluppo della strategia iraniana in sostegno del regime di Damasco. Più volte, infatti, ha pubblicamente affermato che Teheran userà ogni mezzo per garantire l’esistenza del regime di Bashar al-Assad.

Intanto, pochi giorni fa, più di una ventina di persone sono state uccise e altre decine sono state ferite in diversi attacchi aerei e lanci di razzi che hanno colpito una scuola e due ospedali nel nord della Siria. Un bombardamento aereo ha colpito un ospedale nella città di Azaz, nella provincia di Aleppo, almeno 14 persone sono state uccise e circa 30 sono state ferite. Nello stesso raid, è stata colpita una scuola dove si erano rifugiati alcuni profughi.

Il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu in una conferenza stampa a Kiev ha accusato i russi di aver lanciato un missile balistico che ha colpito la scuola e l’ospedale di Azaz. Attacchi aerei hanno colpito anche un ospedale gestito da Medici senza frontiere nella città di Maarat al-Numan nella provincia di Idlib, uccidendo almeno sette persone. L’Italia continua a sostenere regimi politici ignorando completamente le richieste delle Ong che invitano ad un più concreto sostegno nella tutela e nel monitoraggio dei diritti umani fondamentali.

È possibile firmare la petizione della Ong “We Are” qui

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:58