Hong Kong e il giorno   della nonviolenza

Il popolo di Hong Kong è in strada, la richiesta è quella della democrazia, della pace e della solidarietà. Tutti ricordano che il 1 Ottobre è l’anniversario della fondazione della Cina comunista, ma in pochi rimembrano il 2 Ottobre, ovvero, la giornata mondiale della nonviolenza e proprio in queste giornate il popolo di Hong Kong ha scalfito nella storia un nuovo simbolo della lotta nonviolenta: gli ombrelli colorati. Nonostante le promesse delle autorità cinesi, ad Hong Kong non sono state concesse libere elezioni per la turnata elettorale del 2017.

La delusione e la voglia di divenire protagonisti del proprio futuro ha innescato una disobbedienza civile totale che parte dal movimento “Occupy Central with Peace and Love”. Alla protesta si sono aggiunti gli studenti, gli attivisti per il Tibet libero, gli indipendentisti di Taiwan e i rappresentanti della disciplina spirituale del Falan Gong, vittime di repressione da parte delle autorità cinesi, soprattutto per l’abuso di organi umani venduti dallo stato sui mercati internazionali ed europei. I fondatori di Occupy Central chiedono le immediate dimissioni di Leung Chun-ying, capo esecutivo di Hong Kong. Le manifestazioni, annunciano gli organizzatori, hanno l’obiettivo di ribadire che finché non vi sarà un nuovo governo democraticamente eletto non vi potrà essere alcuna riforma politica.

Il leader studentesco Chow ha reiterato di voler trasformare anche la “geografia sociologica” dei distretti dell’isola, volendo modificare i quartieri delle manifestazioni di Hong Kong in un’unica “Piazza della Democrazia”. La più grande richiesta di trasparenza e lotta all’autorità e coercizione del Partito Comunista Cinese sta avendo luogo in questi giorni nella metropoli di Hong Kong. Una delegazione del Partito Radicale Transnazionale e Transpartito dal 2 Ottobre è presente ad Hong Kong, in sostegno alla lotta nonviolenta dei manifestanti. L’ex senatore Marco Perduca, rappresentante all’Onu del Partito Radicale, guida la delegazione, che sarà presente sull’isola fino alla settimana prossima con collegamenti ed aggiornamenti continui con Radio Radicale.

Perduca annuncia che dalla notte del 30 Settembre è partita una raccolta fondi tra i manifestanti; obiettivo è raggiungere i 55mila dollari per pubblicizzare una pagina intera sul New York Times dove illustrare le ragioni del movimento. Durante il collegamento delle ore 14, del 2 Ottobre, con Radio Radicale, Marco Perduca e il corrispondente Francesco Radicioni, presenti sull’isola, hanno annunciato che allo scadere dell’ultimatum a Leung, governatore di Hong Kong, i manifestanti sono pronti ad occupare le sedi istituzionali pubbliche e amministrative. Inoltre, Perduca ha informato che la folla dei manifestanti continua ad aumentare e che gli agenti di polizia, anche se muniti di maschera antigas e di boccaglio, non sono vestiti con abiti antisommossa.

Novità potrebbero esserci in qualsiasi momento e l’Occidente non può che applaudire tale coraggio e le richieste del popolo di Hong Kong.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:52