Ue, tutti i nomi della Commissione

La squadra è pronta. Almeno a sentire il sito euractiv.com, che dice di aver sbirciato tra le carte di Jean Claude Juncker, prossimo presidente della Commissione europea.

L’ex premier lussemburghese ha avviato i colloqui con alcuni commissari designati (a fine agosto aveva già incontrato Federica Mogherini, che prenderà il posto di Catherine Ashton come capo della diplomazia Ue) e al massimo entro il 10 settembre ufficializzerà le nomine. Secondo gli ultimi spifferi, dovrebbe sparire il portafoglio del Mercato interno, fino a oggi gestito dal Popolare francese Michel Barnier, così come non ci sarà più il commissario responsabile per l’Allargamento: per i prossimi 5 anni l’Ue resterà a 28. Il portafoglio dell’Agenda digitale sarà assegnato a un vice presidente responsabile per Cultura e Internet. Juncker ha previsto un vice presidente che si occuperà dello snellimento burocratico (“Better regulation”), uno per l’Unione energetica e un altro che avrà il portafoglio di Crescita, unione monetaria, semestre europeo e dialogo sociale.

Sono sei in totale i vice presidenti per la nuova Commissione: Mogherini (miss Pesc), la polacca Elzbieta Bienkowska (Ppe) al Budget, l’estone Andrus Ansip (Alde) alla Crescita, il lettone Valdis Dombrovkis all’Energia, la slovena Alenka Bratusek a Innovazione e digitale, e l’attuale ministro degli esteri olandese Frans Timmermans alla Semplificazione. Secondo euractiv, il Ppe avrà 20 dicasteri, 2 vicepresidenti compresi, 8 gli eurosocialisti (2 vicepresidenti) e 5 i liberali dell’Alde (2 vicepresidenti). Le nomine scontentano, a sentire gli insider di Palazzo Berlaymont (sede della Commissione Ue), Francia e Gran Bretagna. Il commissario alla Semplificazione soddisfa le richieste di Cameron, che ha condotto la sua campagna elettorale per le Europee nel segno di “meno regole e meno burocrazia per l’Ue”, ma al contempo Downing Street è delusa dalla scelta di Jonathan Hill (Ecr) come responsabile di Energia e mutamenti climatici, che come tale dovrà comunque sottostare al supercommissario all’Unione energetica, Valdis Dombrovskis. Stesso discorso per Pierre Moscovici.

L’Eliseo puntava fortissimo al portafoglio economico, che invece contemplerà una staffetta tutta finlandese: da Olli Rehn a Jyrki Katainen, che peraltro è già in carica ad interim agli Affari economici e monetari. L’ex ministro delle finanze francese Moscovici dovrà accontentarsi del portafoglio Competitività. In questo senso, euractiv smentisce quanto emerso dal summit Ue di sabato scorso, e cioè che Angela Merkel avrebbe ceduto alle pressioni di Hollande, dando così il suo via libera a un francese all’Economia, cioè all’esponente di uno Stato membro che non sta rispettando il patto di stabilità. E’ andata maluccio al Belgio: la democristiana fiamminga, Marianne Thyssen, sarà commissaria alle Politiche giovanili e al multilinguismo, mentre l’Europa dell’est registra fortune alterne. La Romania chiedeva l’Agricoltura, che invece andrà all’irlandese Phil Hogan. E’ probabile, dunque, che Corina Cretu avrà il portafoglio degli Aiuti umanitari.

La bulgara Kristalina Georgieva non ha trovato consensi né per succedere alla Ashton, né per avere la poltrona di commissario al Budget (e dunque neanche quella di vicepresidente della Commissione): si occuperà di Tasse e lotta all’evasione. La Polonia, secondo le indiscrezioni, manterrà la gestione del Budget: da Lewandowski a Bienkowska. La Germania avrà il Commercio con Gunther Oettinger, attuale responsabile dell’Energia. Questo significa che sarà lui il capo negoziatore a trattare il chiacchieratissimo TTIP, il trattato di libero scambio Ue-Usa. L’austriaco Hahn (Ppe), sarà delegato ai rapporti con i Paesi vicini e gestirà il delicatissimo dossier Ucraina. Occupazione e affari sociali andranno al Popolare portoghese Carlos Moedas, mentre il greco Dimitris Avramopoulos (Ppe) avrà Immigrazione, diritti fondamentali e affari interni.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:50