“Amici” tra l’Atlantico   e il Mediterraneo

Al Mandaloun Caffè di Roma è stata celebrata la costituzione dell’ “Associazione amici italiani di Casablanca” dove hanno partecipato personalità del mondo della politica, del giornalismo, della cultura, dell’imprenditoria e parecchi cittadini che amano il Marocco. L’associazione è nata dall’allegria, dalla condivisione e dall’idea di un gruppo di persone per promuovere scambi di iniziative culturali, educative, didattiche e mediche.

Lo spunto? Una battuta, “a cosa serve viaggiare se non si ha la voglia di conoscere?”. Così detto, così fatto. Su quel pulmino che andava a Rabat, girando per El Jadida, la provocazione è diventata realtà perché in tutti c’era la convinzione che Casablanca rappresentasse una importante città politica, sociale e culturale per l’intero Mediterraneo. Una testa di ponte, alla quale l’Italia dovrebbe guardare con maggiore attenzione, per instaurare dei rapporti di interscambio virtuosi atti a creare una “casa comune”. Un mare di pace, lontano dal terrorismo, dalla violenza e anche dalle immigrazioni clandestine.

L’associazione nasce su base volontaria, apartitica e senza scopo di lucro, ma con rilevanza pubblica e finalità di promozione sociale, universitaria, turistica, di valorizzazione e tutela di realtà imprenditoriali, storiche ed enogastronomiche.

L’attività è basata sulla collaborazione tra associazioni, enti pubblici e privati, per condividere ogni attività utile allo sviluppo culturale, sociale ed economico, creando e mantenendo un clima di collaborazione e aggregazione.

Infine, l’associazione vuole promuovere la cultura dello scambio interculturale e dell’informazione attraverso l’organizzazione e la promozione d’incontri, convegni, forum e dibattiti allo scopo di studiare i problemi d’interesse comune con Casablanca. No, cari amici, non sono fantasie del giorno della “gita” e neanche iniziative nate ascoltando una canzone all’insegna dello swing, della rumba e del tango di un artista jazz arabo, ma la consapevolezza che l’emancipazione culturale è possibile e reale.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:51