Triangolo Bermude:<br/> ora è in Malesia

Il triangolo delle Bermude si è trasferito nell’Oceano Indiano. Un aereo della Malaysian Airlines, il volo MH370, decollato l’8 marzo scorso da Kuala Lumpur e diretto a Pechino, è scomparso, come nella peggior tradizione che solitamente spettava alla nota zona triangolare sull’Oceano Atlantico centrale.

Dopo quasi un mese di ricerche, ieri, il capo della polizia malese, Khalid Abu Bakar, ha dichiarato che le ricerche potrebbero andare avanti “ancora e ancora. Dobbiamo chiarire ogni singola cosa”, ma che “alla fine dell’investigazione, potremmo non scoprire quale sia la causa (della scomparsa, ndr). Potremmo anche non sapere la ragione di questo incidente”. Se lo dice il capo della polizia che sta guidando l’investigazione… buona camicia a tutti!

Diventa sempre più forte l’impressione che il governo della Malesia sia al corrente di quel che è avvenuto e lo stia tenendo nascosto. I parenti delle 227 vittime (153 delle quali sono cinesi) ne sono praticamente certi, soprattutto considerando il trattamento che hanno subito: due settimane all’oscuro di tutto, ottenendo col contagocce informazioni parziali dalla Malesia per poi ricevere un freddo sms in cui venivano informati di rinunciare ad ogni speranza.

Eppure, benché il capo della polizia malese sia il primo a invitare la gente a rinunciare a capirci qualcosa di quel che è successo, la ricerca in corso è imponente. Dieci aerei e nove navi stanno scandagliando il fondale dell’Oceano Indiano, a Ovest dell’Australia, in cerca della scatola nera. Il tempo stringe, perché entro una settimana la batteria si esaurirà e i dati contenuti nel registratore di bordo andranno perduti, cancellando ogni traccia di quel che è avvenuto. Anche un sottomarino britannico, l’Hms Tireless e l’aereo privato del regista neozelandese Peter Jackson (quello de “Il Signore degli Anelli”) si sono uniti alla caccia. Ma è impressionante constatare quanto poco si sappia di quel che è avvenuto. L’ultimo messaggio dall’aereo scomparso è “Buonanotte da Malaysian 370”. Poi sono stati spenti i transponder e la radio. E poi… buonanotte. L’aereo stava entrando nello spazio aereo del Vietnam quando è sparito. Invece di apparire sul Vietnam o nella Cina meridionale, circa un’ora dopo un radar militare malese lo ha individuato in rotta verso Ovest, sull’Oceano Indiano. Secondo dati ricavati da un satellite, potrebbe aver percorso due rotte alternative, una verso l’Asia Centrale e l’altra verso l’Oceano Indiano meridionale. L’area è vastissima, ma gli esperti sostengono, sempre in base agli ultimi rilevamenti satellitari, che la zona di caduta più plausibile sia appunto a Ovest della costa occidentale australiana, in pieno Oceano Indiano.

La polizia malese ha escluso già dalla prima settimana l’ipotesi di un attentato. I profili di ogni singolo passeggero e membro dell’equipaggio sono stati tracciati e non vi sarebbero casi di follia evidente o altri motivi di rancore. Incidente? Probabilmente sì. L’ipotesi tecnica che è circolata nelle ultime due settimane parla di uno “zombie flight”: per un motivo ancora ignoto, tutto l’equipaggio sarebbe morto all’improvviso e l’aereo avrebbe proceduto, come un fantasma, da solo, in mezzo all’Oceano, fino all’esaurimento del carburante. Perché, però, quella strana deviazione? L’aereo avrebbe dovuto procedere verso Nordovest e invece ha virato all’improvviso verso Sudovest, a ridosso del confine vietnamita. Poi non avrebbe proceduto in circolo, ma sarebbe andato dritto verso Sud, stando alla ricostruzione della sua rotta successiva all’ultimo avvistamento.

Gli ultimi uomini che hanno visto l’aereo fantasma per l’ultima volta, appunto, sono stati gli operatori di un radar radar militare malese. È questo dettaglio che fa sospettare che il governo di Kuala Lumpur ne sappia più di quanto non dica. Possibile che un aereo così fuori rotta, rientrato improvvisamente nello spazio aereo malese (quando avrebbe dovuto già essere da un pezzo sui cieli del Vietnam) non abbia destato allarme? Nessun altro radar lo ha tracciato? Nessun aereo militare si è alzato in volo per seguirlo e chiedere informazioni? Nessun soccorso si è attivato?

Il caso dell’MH370 può benissimo finire nel buio, come avverte Khalid Abu Bakar. Può finire peggio del caso Ustica: almeno noi sappiamo che un aereo è caduto e dove. In questo caso, un aereo molto più grande è letteralmente sparito, manco fosse stato rapito dagli alieni. Ma possibile che nessuno ne sappia veramente niente?

Aggiornato il 01 aprile 2017 alle ore 17:43