Ucraina, via norma  “anti-manifestazioni”

Si sono fermati gli scontri tra polizia e manifestanti antigovernativi a Kiev dopo quasi 48 ore di violenze ininterrotte. Quattro preti si trovano tra agenti e dimostranti e chiedono la fine delle violenze. Con loro anche delle donne religiose con delle icone sacre in mano che cercano di dialogare sia con i poliziotti che con gli insorti. Nella notte la polizia ha abbattuto parte delle barricate erette dai manifestanti e ha distrutto la loro catapulta.

Sono entrate in vigore oggi in Ucraina le leggi “anti-manifestazioni”, nonostante l’appello di Stati Uniti ed Ue al governo di Kiev ad abrogarle. I provvedimenti, approvati dal parlamento per alzata di mano e senza dibattito, prevedono pene severe, fino a 5 anni di carcere, per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate e persino per chi monta delle tende in un luogo pubblico, protesta a volto coperto o indossando un casco, o prende parte a un carosello con più di cinque auto. Nella notte decine di giovani vestiti con abiti sportivi scuri hanno creato disordini nel centro di Kiev e ci sono stati anche degli scontri in un supermercato della catena “Silpo” nel quartiere Podil.

I giovani secondo i manifestanti antigovernativi, sono dei “titushki”, cioè dei provocatori pagati dal governo per attaccare i dimostranti o provocare scontri con la polizia. E sono 120 i poliziotti ucraini feriti negli scontri con i manifestanti antigovernativi che continuano senza sosta a Kiev dal primo pomeriggio di domenica. Lo fa sapere il ministero dell’Interno ucraino specificando che 80 agenti sono stati ricoverati in ospedale. Secondo il ministro degli esteri russo Lavrov, in Ucraina “la situazione sta sfuggendo di mano e coloro che stanno facendo i pogrom violano ogni norma europea di comportamento”.

Ricordando il lancio di molotov ed altre violenze, il ministro ha sostenuto che quanto accaduto a Kiev non sarebbe tollerato in alcun Paese europeo. Il capo della diplomazia russa ha accusato nuovamente il sostegno “vergognoso” di alcuni alti dirigenti europeo all’opposizione ucraina, ricordando le visite di alcuni commissari Ue e di alcuni ministri europei ai manifestanti in piazza a Kiev. “La situazione in Ucraina dovrebbe essere risolta senza alcuna interferenza esterna”, ha aggiunto.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 18:52